La ministra del Commercio Interno di Cuba, Betsy Díaz Velázquez, ha ammesso pubblicamente il deterioramento della qualità dei servizi offerti sull'isola e ha riconosciuto che oggi “si maltratta di più il consumatore”.
Le sue parole di autocritica governativa rivelano la mancanza di soluzioni strutturali dopo oltre sei decenni di fallimenti nella gestione socialista del commercio.
“No abbiamo un problema di deficit di offerta, è che oggi si maltratta di più i consumatori perché c’è un deterioramento nella qualità del servizio”, ha dichiarato l'ufficiale alla Televisione Nazionale.
Sus dichiarazioni sono state fatte nel contesto della presentazione di un diploma per “perfezionare la direzione aziendale” nelle diverse strutture del commercio, della gastronomia e dei servizi.
Díaz Velázquez ha responsabilizzato i lavoratori del settore, sottolineando che “alcune persone pensano che sia un obbligo del consumatore recarsi sul posto e accettare ciò che viene offerto”, come se il problema fosse solo di atteggiamento e non di un sistema fallito, con pessima relazione qualità-prezzo e una altissima domanda da soddisfare, di ogni genere di prodotti e servizi.
Tra i programmi che mostrano meno progressi, come riconosciuto, ci sono la gastronomia popolare e il sistema di assistenza alle famiglie, due aree essenziali che continuano a retrocedere, nonostante decenni di riforme, bilanci, riorganizzazioni e promesse che non si concretizzano mai.
Una volta di più, le autorità cubane insistono nel "formare i dirigenti" per realizzare ciò che non sono riusciti a fare in oltre 60 anni: sviluppare in modo efficiente le imprese statali. Nel frattempo, la popolazione continua a subire prezzi abusivi, maltrattamenti istituzionali e un'offerta sempre più ridotta.
L'eterno apprendimento dei dirigenti
Non è la prima volta che Betsy Díaz Velázquez genera polemiche con le sue dichiarazioni. Durante una visita a marzo nella provincia di Guantánamo, ha proposto di "riattivare" il commercio nei locali notturni e nei ristoranti statali, con idee che hanno provocato più derisioni che soluzioni.
Tra le sue “strategie” ha messo in evidenza l'uso di “musica del passato” nelle unità commerciali, con offerte rivolte agli anziani. Ha anche proposto di preparare per gli studenti “un liquido e un bufet” come gancio commerciale, benché buona parte di quel segmento manchi di trasporto e denaro per “godere” di queste proposte.
Su frase più ricordata è stata una che sfiorava il grottesco: “Mettiamo la musica giusta e la prima volta vengono scettici, ripetono e poi si dice: Ehi, ma non sono 200 pesos, papi, dammi mille, perché allora diventa interessante.”
Per migliaia di cubani, le cui preoccupazioni quotidiane riguardano la ricerca di cibo, medicinali o come arrivare al lavoro, la frase della ministra è risultata un insulto.
Deterioramento del commercio e incremento della violenza a Cuba
Nel mese di luglio scorso, la ministra ha anche riconosciuto il aumento dei furti nelle boutique statali. Durante il suo intervento all'Assemblea Nazionale, ha rivelato che un lavoratore aveva perso la vita cercando di difendere il proprio posto durante un attacco.
Lungi dal riconoscere l'esaurimento del modello economico socialista, la ministra ha nuovamente scommesso sul “lavoro comunitario integrale”, un'iniziativa che non risolve la fame né ferma la disperazione.
Il governo insiste su programmi accademici e corsi di specializzazione per migliorare la gestione delle aziende statali, ma i cubani affrontano quotidianamente una realtà segnata dai maltrattamenti, dalla scarsità e dalla mancanza di alternative.
A questo punto, risulta difficile credere che il problema sia solo di formazione o leadership. Dopo più di mezzo secolo, il sistema continua a produrre più scuse che risultati.
Domande frequenti sul deterioramento dei servizi a Cuba e sulla gestione del commercio
Cosa ha riconosciuto la ministra del Commercio Interno di Cuba riguardo allo stato dei servizi?
La ministra Betsy Díaz Velázquez ha riconosciuto il deterioramento della qualità dei servizi a Cuba e ha ammesso che attualmente il consumatore è trattato peggio. Questa autocritica riflette la mancanza di soluzioni strutturali dopo decenni di gestione socialista senza risultati efficaci.
Quali problemi specifici affrontano la gastronomia popolare e il sistema di assistenza alle famiglie a Cuba?
La ministra ha sottolineato che, nonostante le riforme e le promesse, la gastronomia popolare e il sistema di assistenza alle famiglie sono in retrocessione. La mancanza di miglioramenti in queste aree essenziali continua a influenzare la popolazione, che soffre prezzi abusivi e un'offerta limitata.
Quali misure propone la ministra per migliorare la gestione del commercio a Cuba?
La ministra propone di formare i dirigenti per migliorare la gestione aziendale. Tuttavia, queste formazioni sono state proposte senza successo per decenni, e la popolazione continua a fronteggiare una realtà di maltrattamenti e scarsità.
Come ha reagito la popolazione cubana di fronte alle dichiarazioni della ministra del Commercio?
Le dichiarazioni della ministra sono state ricevute con scetticismo e malcontento. La popolazione percepisce una disconnessione tra le autorità e la realtà economica che si vive sull'isola, dove le preoccupazioni quotidiane includono la ricerca di cibo e farmaci.
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