La Casa Blanca ha confermato questo lunedì di aver ricevuto una lettera dal governante venezuelano Nicolás Maduro, nella quale si dichiara aperto al dialogo, ma la cui lettura, secondo la portavoce Karoline Leavitt, è piena di “molte bugie”.
“Francamente, credo che ci siano state molte falsità che Maduro ha ripetuto in quella lettera, e la posizione dell'amministrazione non è cambiata: continuiamo a considerare il regime di Maduro come illegittimo”, ha affermato Leavitt in conferenza stampa, citato dall'agenzia EFE.
La portavoce ha ricordato inoltre che il presidente degli Stati Uniti "ha dimostrato disponibilità ad utilizzare tutti i mezzi necessari per fermare il traffico illegale di droghe mortali che provengono dal regime venezuelano verso il nostro paese".
La carta di Maduro: “fake news” e accuse contro la Colombia
La missiva inviata da Maduro al presidente Donald Trump è stata diffusa dai media ufficiali a Caracas e ha cercato di smontare quelle che ha ripetutamente definito come “fake news” sui suoi presunti legami con il narcotraffico. Il governante venezuelano è arrivato ad utilizzare il termine fino a cinque volte, appropriandosi dell'espressione popolarizzata dallo stesso Trump.
Nel testo, Maduro ha incolpato direttamente la Colombia e il governo di Gustavo Petro di essere “il vero epicentro del narcotraffico nella regione”. Per sostenere la sua tesi, ha affermato che l'87% della cocaina prodotta nel paese vicino esce dal Pacifico, mentre solo un 5% attraversa il territorio venezuelano.
Il mandatario chavista ha inoltre affermato che il Venezuela ha "neutalizzato 402 aeromobili" legati al trasporto di droga dall'inizio dell'anno e che ha sequestrato oltre il 70% dei carichi che hanno tentato di attraversare il confine comune.
Tensione militare e colpo a un alleato
La lettera arriva in mezzo a una crescente tensione militare nei Caraibi, dove Washington ha rafforzato il suo dispiegamento con cacciatorpediniere, sottomarini nucleari e aerei F-35, con l'argomento di combattere il cosiddetto “Cartello dei Sole”, che gli Stati Uniti affermano sia guidato da Maduro.
Le accuse contro la Colombia sorprendono anche per il contesto politico. Petro è stato uno dei pochi presidenti latinoamericani a difendere apertamente il regime chavista, arrivando persino a negare l'esistenza del Cártel de los Soles. Il suo sostegno gli è costato critiche nel Congresso statunitense, dove i legislatori lo hanno accusato di “collaborare con un cartello di narcoterrorismo”.
Il giro di Maduro, che punta a Bogotá come responsabile del narcotraffico regionale, è visto dagli analisti come un colpo basso al suo principale alleato e un segnale di isolamento internazionale.
“Presidente, spero che insieme possiamo sconfiggere queste fake news che offuscano una relazione che deve essere storica e pacifica, come ha sempre visualizzato il nostro Libertador Simón Bolívar”, ha scritto Maduro nella conclusione della sua lettera a Trump.
Nel frattempo, la Casa Bianca ha già chiarito di non aver creduto al racconto: considera il regime chavista illegittimo e lo accusa di inondare gli Stati Uniti di droghe mortali.
Domande frequenti sulla lettera di Nicolás Maduro a Donald Trump e le tensioni tra gli Stati Uniti e il Venezuela
Cosa conteneva la lettera di Nicolás Maduro a Donald Trump?
La lettera di Nicolás Maduro a Donald Trump conteneva accuse di "fake news" riguardo ai suoi presunti legami con il narcotraffico e incolpava la Colombia di essere l'epicentro del narcotraffico nella regione. Maduro ha anche difeso il suo governo, affermando che il Venezuela è un territorio di pace e libero da illeciti.
Come ha risposto la Casa Bianca alla lettera di Maduro?
La Casa Bianca, attraverso il suo portavoce Karoline Leavitt, ha definito la lettera di Maduro come piena di “numerose menzogne” e ha ribadito la sua posizione secondo cui il regime di Maduro è illegittimo. L'amministrazione Trump ha anche sottolineato la sua disponibilità a utilizzare tutti i mezzi necessari per fermare il narcotraffico proveniente dal Venezuela.
Quali misure sta adottando gli Stati Uniti contro il regime di Maduro?
Gli Stati Uniti hanno intensificato il loro dispiegamento militare nei Caraibi, rafforzando la presenza di cacciatorpediniere, sottomarini e aerei da combattimento, con l'obiettivo di combattere il narcotraffico associato al regime di Maduro e al cosiddetto “Cártel de los Soles”. Inoltre, hanno aumentato la ricompensa per la cattura di Maduro a 50 milioni di dollari.
Qual è la postura della Colombia di fronte alle accuse di Maduro?
Colombia, sotto la leadership di Gustavo Petro, ha difeso il regime chavista e negato l'esistenza del “Cártel de los Soles”. Tuttavia, le accuse di Maduro contro la Colombia rappresentano un colpo basso al suo principale alleato regionale e hanno suscitato critiche nel Congresso statunitense per la apparente collaborazione con un cartello di narcoterrorismo.
Quale impatto potrebbe avere l'escalation delle tensioni tra EE. UU. e Venezuela nella regione?
La crescita delle tensioni potrebbe avere un impatto significativo nella regione, con rischio di un intervento militare diretto degli Stati Uniti. Inoltre, la possibile caduta di Maduro potrebbe destabilizzare altri regimi autoritari alleati, come quello di Cuba, e aggravare la crisi migratoria nel continente.
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