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La confusione riguardo alle cause del blackout che ha lasciato senza elettricità le province orientali di Cuba la notte del 7 settembre è cresciuta questo lunedì, dopo un nuovo episodio di contraddizioni nella comunicazione ufficiale.
Il quotidiano Sierra Maestra, organo del Partito Comunista a Santiago di Cuba, ha pubblicato inizialmente una nota in cui attribuiva il collasso del Sistema Elettrico Nazionale (SEN) a un sabotaggio nelle strutture di Nuevitas, citando il governatore Manuel Falcón Hernández.
Il testo, che è stato pubblicato anche dall'ufficialista Ahora, è stato rimosso pochi minuti dopo ed è stato sostituito da una versione abbreviata in cui si informava solo del ripristino del servizio.
Il sorprendente scivolone ha catturato l'attenzione del vicepresidente dell'Unione dei Giornalisti di Cuba (UPEC), Francisco Rodríguez Cruz, che ha commentato sotto il nuovo post: “E questo cos'era?”, accompagnando le sue parole con uno screenshot dell'articolo originale che parlava di sabotaggio.
La polemica è aumentata quando lo stesso Governo Provinciale di Santiago di Cuba è intervenuto sui per smentire la presunta versione del sabotaggio.
“La informazione diffusa recentemente su un profilo falso a nome del Governatore (…) è falsa e priva di veridicità”, ha avvertito in un comunicato, nel quale ha chiesto di non diffondere contenuti non verificati per evitare “confusione o di compromettere la reputazione delle parti coinvolte”.
El stesso Falcón Hernández ha reagito sulle sue reti ufficiali: “Sono stati creati profili falsi a mio nome, trasmettendo informazioni incerte con l'obiettivo di disinformare la popolazione. Fatti come questi sono deprecabili”, ha affermato, ringraziando chi ha segnalato l'account falso.
Nel frattempo, Granma ha offerto la versione tecnica dell'evento. Secondo l'ingegnere Lázaro Guerra Hernández, direttore dell'Elettricità del Ministero dell'Energia e delle Miniere, il guasto è stato causato da condizioni meteorologiche avverse. Una delle linee da 220 kV nella regione era già disattivata, e la tempesta ha provocato l'interruzione della seconda, generando un’interruzione della trasferenza e separando la zona orientale dal resto del paese.
Guerra Hernández ha chiarito che il guasto è stato transitorio e non ha causato danni permanenti all'infrastruttura. Tuttavia, la disconnessione temporanea delle province orientali è avvenuta in coincidenza con l'uscita di servizio dell'unità sei della centrale termoelettrica Máximo Gómez, a Mariel, anche se quest'ultima era in fase di avviamento per sincronizzarsi nuovamente con il SEN.
Secondo il dirigente del MINEM, alle 1:25 di lunedì mattina, il servizio è stato ripristinato in tutte le province orientali, sebbene persistesse un deficit strutturale superiore ai 1.600 MW, con limitazioni sia nelle centrali termiche che nella generazione distribuita.
L'episodio del falso sabotaggio espone nuovamente la fragilità del sistema elettrico cubano e le contraddizioni nella gestione informativa di una crisi che tiene in sospeso milioni di cubani sottoposti a blackout prolungati e ricorrenti.
Al momento di redigere questa nota, nessuno dei mezzi ufficiali coinvolti nella pubblicazione della "fake news" del presunto sabotaggio ha offerto spiegazioni o scuse per quanto accaduto. Non lo hanno fatto neppure le autorità o i dirigenti del Partito Comunista a cui si sottomette la stampa ufficiale nel regime cubano.
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