Il Sistema Elettrico Nazionale (SEN) sta affrontando una profonda crisi di generazione, con impatti che si sono intensificati nelle ultime 24 ore in tutto il paese, secondo quanto riportato dalla Unión Eléctrica de Cuba (UNE) e dalla Empresa Eléctrica de La Habana in comunicati ufficiali.
Secondo l'UNE, il 13 agosto sono state segnalate interruzioni del servizio elettrico per 24 ore al giorno, situazione che è proseguita nella notte di questo giovedì. Il deficit di capacità di generazione ha raggiunto i 1.725 MW alle 20:30, un valore superiore a quanto previsto, a causa dell'interruzione dei motori a olio nella centrale di Mariel.
Il 14 agosto, alle 6:00 del mattino, la disponibilità del SEN era di 2.240 MW, a fronte di una domanda di 3.041 MW, con 836 MW già compromessi. La UNE ha anticipato che durante l'ora di pranzo le interruzioni potrebbero raggiungere i 900 MW, e durante il picco notturno si prevede una domanda massima di 3.700 MW, con solo 2.240 MW disponibili, il che genererebbe un deficit di 1.460 MW e una possibile interruzione fino a 1.530 MW.
Incidenze nel sistema
Le principali perturbazioni nel SEN sono dovute a molteplici cause. C'è un guasto nell'Unità 2 della CTE Felton e ci sono manutenzioni programmate nell'Unità 2 della CTE Santa Cruz, nell'Unità 4 della CTE Carlos Manuel de Céspedes (Cienfuegos) e nell'Unità 5 della CTE Renté.
Persistono le limitazioni termiche con 481 MW fuori servizio, e il governo assicura che manca il combustibile in 56 centrali di generazione distribuita, che incidono su 309 MW.
Sebbene siano stati introdotti 25 nuovi parchi solari fotovoltaici, il loro contributo rimane limitato. Martedì hanno generato 2,762 MWh, con una potenza massima di 514 MW a mezzogiorno, insufficiente per coprire i crescenti deficit.
Apagoni prolungati a L'Avana
Nella capitale, l' ha segnalato un'interruzione di 12 ore e 59 minuti, con un picco di 55 MW alle 20:30. Sebbene fossero previsti ulteriori tagli in vari blocchi della città, non è stato necessario influenzarne alcuni durante la notte, grazie a un lieve miglioramento della disponibilità in quel periodo.

Nonostante gli sforzi per pianificare i blackout, la situazione continua a essere instabile e i tagli di energia non sono riusciti a essere evitati, influenzando gravemente la vita quotidiana dei cubani e aggravando la già difficile situazione economica.
La UNE non ha fornito un cronoprogramma di recupero e continua a chiedere alla popolazione di utilizzare l'energia in modo razionale in mezzo alla crisi che il paese sta attraversando.
Domande frequenti sulla crisi energetica a Cuba
Qual è la situazione attuale del deficit elettrico a Cuba?
Il deficit elettrico a Cuba ha raggiunto livelli critici, superando i 1.700 MW. La mancanza di capacità di generazione ha portato a prolungati black out, influenzando significativamente la vita quotidiana dei cubani. La crisi è dovuta a una combinazione di guasti nelle centrali termoelettriche, manutenzioni programmate e una grave carenza di carburante.
Quali fattori stanno contribuendo alla crisi energetica a Cuba?
I principali fattori che contribuiscono alla crisi energetica a Cuba includono guasti e manutenzione nelle centrali termoelettriche, scarsità di combustibile e un'infrastruttura elettrica obsoleta. Inoltre, sebbene siano stati aggiunti impianti solari fotovoltaici, il loro contributo rimane insufficiente per coprire il deficit energetico.
In che modo le interruzioni di corrente stanno influenzando la vita quotidiana dei cubani?
I blackout prolungati stanno influenzando gravemente la vita quotidiana dei cubani, interferendo in attività essenziali come la cottura dei cibi, l'uso di elettrodomestici e la conservazione degli alimenti. La mancanza di un fornitura elettrica affidabile influisce anche negativamente sui servizi di base e sull'attività economica del paese.
Quali misure ha adottato il governo cubano per affrontare la crisi energetica?
Il governo cubano ha implementato interruzioni programmate di elettricità e sta promuovendo l'uso di energie rinnovabili, come quella solare. Tuttavia, queste misure non sono state sufficienti a mitigare la crisi, poiché la mancanza di manutenzione, la scarsità di carburante e l'obsolescenza delle centrali termoelettriche continuano a rappresentare problemi strutturali.
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