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Il senatore e candidato presidenziale colombiano Miguel Uribe Turbay è deceduto lunedì, all'età di 39 anni, dopo essere rimasto in condizioni critiche per oltre due mesi a seguito dell'attentato subito il 7 giugno a Bogotá.
Il politico, del partito di destra Centro Democrático, ha ricevuto diversi colpi mentre interveniva a un evento di campagna nel quartiere Modelia, a ovest della capitale.
Uribe Turbay, figlio della giornalista assassinata Diana Turbay e nipote dell'ex presidente Julio César Turbay Ayala, è morto nella Fondazione Santa Fe, dove era stato ricoverato lo stesso giorno dell'attacco. Secondo il bollettino medico, il suo stato è deteriorato nelle ultime ore a causa di un'emorragia intracerebrale e di un edema persistente.
Il presidente Gustavo Petro ha lamentato la sua morte e ha chiamato a porre fine alla violenza politica in Colombia. “La vendetta non è la strada”, ha scritto su X. Altri leader come gli ex presidenti Álvaro Uribe Vélez e Iván Duque hanno anch'essi espresso il loro cordoglio, definendo l'omicidio come un colpo alla speranza e alla democrazia.
Le autorità hanno immediatamente arrestato un minorenne di 14 anni come autore materiale e hanno fermato altri quattro sospetti. L'ipotesi principale indica la partecipazione della dissidenza delle FARC nota come Seconda Marquetalia, sebbene nessun gruppo si sia attribuito l'attacco.
La morte di Uribe Turbay riporta alla mente i ricordi dei magnicidi che hanno scosso il paese tra la fine degli anni ottanta e l'inizio dei novanta, quando furono assassinati diversi candidati presidenziali. La Sindaco di Bogotá ha dichiarato tre giorni di lutto.
Uribe Turbay, avvocato presso l'Università dei Andes con un master ad Harvard, ha iniziato la sua carriera politica come consigliere di Bogotá nel 2012 ed è stato segretario del Governo della capitale tra il 2016 e il 2018. Al Senato si è distinto come critico della politica di pace totale di Petro e sostenitore della sicurezza e delle istituzioni.
Il senatore lascia sua moglie, María Claudia Tarazona, tre figliastri e un figlio di quattro anni. La sua famiglia, insieme a migliaia di colombiani, chiede giustizia per un crimine che ha sconvolto la nazione e riapre il dibattito sulla violenza contro i leader politici.
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