Il regime cubano accoglie con onori lo spagnolo arrestato a Barajas per lo sciopero del metallo a Cadice

Mentre Cuba celebra con gesti ufficiali l'arrivo di un turista spagnolo legato a proteste nel suo paese, persistono le condanne e il silenzio istituzionale nei confronti dei cubani che chiedono diritti all'interno dell'isola.

Sciopero a Cadice e accoglienza per gli spagnoli all'ICAPFoto © Collage/Redes Sociales e CádizDirecto

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Un giovane spagnolo accusato di partecipare ai disordini durante la recente str strike del metallo a Cádiz è stato accolto a Cuba con onori dal Instituto Cubano de Amistad con los Pueblos (ICAP). La scena, che potrebbe sembrare un nobile atto di sostegno a cause sociali, rivela tuttavia una profonda contraddizione: sull'isola, chi protesta è considerato nemico dello Stato.

Il giovane, la cui detenzione all'aeroporto di Madrid è stata considerata come un possibile tentativo di fuga da parte della Polizia spagnola, è finalmente riuscito a volare a Cuba insieme a sua moglie dopo essere stato liberato senza misure cautelari. Il viaggio faceva parte della loro luna di miele, ma sull'isola è diventato un simbolo politico, ha riportato CádizDirecto.

Captura di Facebook/Diario digitale inSurGente

“Ci hanno fatto sentire come difensori di una causa, non come criminali”, ha detto la moglie dello spagnolo dopo essere stati ricevuti ufficialmente dalle autorità dell'ICAP, guidate dal direttore per l'Europa, Rigoberto Zarza Ross.

Il problema non sta nel gesto verso la coppia, né nella sua lotta: le rivendicazioni operaie e l'organizzazione sindacale sono diritti fondamentali che devono essere rispettati. La vera domanda è perché il regime cubano applaude a questo tipo di attivismo quando avviene in un altro paese, ma incarcerano, reprimono e stigmatizzano i cubani che fanno lo stesso nella propria terra.

La stessa Cuba che offre ospitalità a questo spagnolo ha definito “mercenari” i propri cittadini che si sono manifestati pacificamente l'11 luglio 2021. Diversi di loro stanno ancora scontando condanne fino a 20 anni di prigione. Nessuna istituzione ufficiale li ha definiti “combattenti” né ha fatto loro una “benvenuta solidale”.

“Dopo tutto ciò che abbiamo passato, questo è come respirare aria pulita”, aggiunse la donna, in una frase che potrebbe suonare ironica per tanti cubani che non hanno libertà di movimento, né giustizia indipendente, né diritto di protestare senza essere criminalizzati.

De detenuto a Barajas a “amico del popolo cubano”

La detenzione del giovane a Barajas è avvenuta nell'ambito dell'operazione di polizia "Fuego", in seguito alle proteste del settore metalmeccanico a Cádiz, che hanno portato a oltre venti fermi. Le autorità lo accusano di disordini pubblici e attentato all'autorità, ma non gli sono state imposte misure cautelari, il che gli ha permesso di viaggiare.

La coppia è arrivata a Cuba questo fine settimana ed è stata ricevuta con “affetto e rispetto”, secondo quanto hanno raccontato. “Qui ci hanno trattato come combattenti”, hanno detto. Per l'ICAP, il gesto si inserisce nel suo tradizionale supporto a “movimenti sociali perseguiti” in altre parti del mondo.

Captura di Facebook/Rolando Nápoles

Tuttavia, questa narrativa contrasta con la politica interna del regime, che ha represso con fermezza qualsiasi tentativo di organizzazione indipendente, dagli attivisti per i diritti umani a sindacalisti, giornalisti o semplici cittadini che chiedono cambiamenti.

Non è la prima volta che il governo cubano sfrutta politicamente la sua ospitalità verso gli stranieri. Lo ha fatto in precedenza con membri del movimento zapatista, con ex militanti latinoamericani e, più recentemente, con prigionieri politici baschi o catalani. Per molti, si tratta di una strategia di propaganda che cerca di rafforzare la sua immagine di “baluardo delle cause giuste”, mentre ignora le proprie.

Il caso di questo turista diventato simbolo di “resistenza” sembra seguire quella stessa logica. Una storia di luna di miele interrotta, trasformata in vetrina politica per ripulire l'immagine di un sistema che, all'interno, nega ai suoi cittadini gli stessi diritti che rivendica per gli altri.

Questo episodio rimette in discussione la doppia morale del regime. Non si tratta di mettere in discussione la legittimità delle lotte sociali in Spagna, né di sminuire il valore del sostegno alle cause dei lavoratori. Si tratta di evidenziare un'ipocrisia sistematica: la Cuba ufficiale elogia attivisti stranieri mentre condanna i propri cittadini per aver osato alzare la voce.

Domande frequenti sulla ricezione di attivisti stranieri a Cuba e sul doppio standard del regime

Perché è stato ricevuto con onori a Cuba lo spagnolo arrestato a Barajas?

Lo spagnolo è stato accolto con onori dall'Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP) come parte del sostegno del regime ai movimenti sociali stranieri, nonostante a Cuba venga repressa qualsiasi forma di protesta simile.

Qual è la contraddizione nella posizione del regime cubano riguardo alle proteste?

Il regime cubano sostiene apertamente manifestazioni e attivisti stranieri, mentre reprime e criminalizza i propri cittadini che cercano di esercitare diritti simili, come il diritto di protestare pacificamente.

Cosa simboleggia la ricezione dello spagnolo da parte dell'ICAP?

La receptione simboleggia una strategia di propaganda del regime cubano per rafforzare la sua immagine internazionale come difensore di cause giuste, mentre ignora le violazioni dei diritti umani all'interno del paese.

Quali conseguenze affrontano i cubani che protestano pacificamente?

I cubani che protestano pacificamente vengono spesso incarcerati, stigmatizzati e condannati a lunghe pene detentive, come dimostrato dalle proteste dell'11 luglio 2021, durante le quali diversi partecipanti hanno ricevuto condanne fino a 20 anni.

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Redazione di CiberCuba

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