Il quotidiano ufficiale Granma ha ricordato che il regime cubano ha creato un quadro punitivo per incarcerare i cubani che si esprimono in modo critico sui social network.
Nel contesto del malcontento popolare per l'ultimo aumento delle tariffe del monopolio statale ETECSA, Granma ha pubblicato un testo intitolato “Eccesso del terrorismo anticubano nelle reti”, firmato da Francisco Arias Fernández, che riproduce la consueta retorica della piazza assediata, dei mercenari e dell'aggressione imperialista.
“Múltiples sono i reati previsti dal Codice Penale cubano che possono configurarsi nello scenario dei social media digitali, per i quali esiste un quadro sanzionatorio applicabile a ciascun fatto” ricorda Granma.
Arias Fernández elenca una serie di reati con cui il regime è solito accusare le voci critiche: “Propaganda nemica, Diffamazione delle Istituzioni e Organizzazioni, Minacce, Oltraggio sessuale, Corruzione di minori, Diffamazione, Calunnia, Ingiuria, Ricatto e Frode”.
Mentre i monopoli proprietari delle piattaforme digitali di internet censurano e chiudono siti, profili, pagine o contenuti che chiedono la fine del genocidio contro il popolo palestinese o la conclusione della guerra economica di massima pressione contro Cuba
“Anche il Desacato è una figura delittiva inclusa nei reati contro l'amministrazione e la giurisdizione, così come l'Atentado e la Resistenza, con la differenza che questi ultimi si estendono allo spazio fisico e si sono espressi attraverso i social media”, aggiunge l'autore dell'articolo forse facendo un velato riferimento a la recente accusa per l'intellettuale e attivista Alina Bárbara López Hernández.
L'organo ufficiale del Partito Comunista si riferisce alla censura dei "monopoli proprietari delle piattaforme digitali di internet", omettendo la sorveglianza della Sicurezza dello Stato sulle voci critiche nelle reti
“La retorica cospirativa manipola, ricicla notizie false, cerca di confondere e ingigantire le carenze, le problematiche sociali, le conseguenze della guerra economica nella vita quotidiana dei cubani per aumentare il malessere, seminare la demotivazione, dividere e confrontare il Governo”, si legge nel testo.
Il testo pubblicato questo venerdì coincide con l'annuncio di un nuovo pacchetto di misure che limita severamente l'uso del peso cubano (CUP) per le ricariche mobili e promuove, invece, pacchetti di dati in dollari statunitensi.
Oltre alla perplessità e all'indignazione immediata suscitate dall'annuncio, è risultata sorprendente la reazione che hanno provocato le nuove disposizioni nell'ecosistema digitale cubano, specialmente nel portale ufficialista del regime Cubadebate, dove la notizia ha provocato un'onda di commenti che hanno espresso la propria furia, superando i margini abituali della critica nell'isola.
La decisione di limitare le ricariche in CUP a un massimo di 360 pesos mensili e di offrire piani dati in valute estere è stata percepita da molti come la formalizzazione della dollarizzazione del servizio mobile a Cuba.
Al annuncio, che è arrivato accompagnato da un linguaggio tecnocratico e promesse di “miglioramenti” tecnici, è seguita una reazione popolare raramente vista in voci ufficialiste o mezzi statali. In poche ore, più di 1.300 commenti hanno invaso la pagina ufficiale di Cubadebate. E questa volta, il tono non è stato di approvazione rassegnata, ma di indignazione senza filtri.
Un lettore lo ha riassunto con amara ironia: “Facciamo sul serio. Questa non è un'offerta, questo è una rapina a mano armata. Un altro attacco a coloro che hanno già molto poco”.
Voceri del regime come Ernesto Limia o il cantante dei Buena Fe Israel Rojas hanno reagito anche contro l’aumento delle tariffe.
Anche nella notte di venerdì, poco dopo l'annuncio della misura, il Ministero dell'Interno (MININT) ha attuato un esercizio nazionale di vigilanza in comunità di tutta l'isola con il nome di "Esercizio Popolare per la Sicurezza e l'Ordine".
Domande frequenti sul rincaro tariffario telefonico a Cuba e la censura sui social media
Quali misure ha preso ETECSA e come hanno influenzato i cubani?
ETCSA ha limitato l'uso del peso cubano per le ricariche mobili a un massimo di 360 pesos mensili e ha promosso pacchetti di dati in dollari statunitensi. Questa misura ha generato indignazione perché, nella pratica, formalizza la dollarizzazione del servizio mobile a Cuba, escludendo molti cubani che percepiscono i loro stipendi in pesos cubani e non hanno accesso a valute straniere.
Come ha reagito la popolazione cubana all'annuncio di ETECSA?
La reazione all'annuncio di ETECSA è stata di indignazione e sorpresa, specialmente sul portale ufficiale Cubadebate, dove sono stati registrati oltre 1.300 commenti critici. Molti cubani vedono questa misura come una disconnessione dalla realtà economica del paese e un attacco diretto alle loro già limitate risorse.
Quali minacce affronta la libertà di espressione sui social media a Cuba?
Il regime cubano ha stabilito un quadro punitivo che include la possibilità di carcere per chi si esprime in modo critico sui social media. Secondo il quotidiano Granma, diversi reati previsti dal Codice Penale possono essere applicati alle attività sui social, limitando drasticamente la libertà di espressione nel contesto digitale.
Quali azioni ha intrapreso il regime cubano per controllare l'informazione su Internet?
Il regime cubano ha implementato leggi come il Decreto Legge 35 e la Legge sulla Comunicazione Sociale per limitare la libertà di stampa e di espressione su Internet. Queste normative permettono al governo di regolamentare e controllare l'informazione sui social media, imponendo multe e pene detentive per opinioni contrarie alle linee guida statali.
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