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La Superiora delle Figlie della Carità a Cuba, Sor Nadieska Almeida Miguel, ha preso la parola nuovamente sui suoi social per criticare il regime comunista e inviare un forte appello all'azione per affrontare la profonda crisi che colpisce il paese.
A través di un ampio messaggio pubblicato sul suo profilo di Facebook, la suora ha denunciato le molteplici carenze e gli abusi che subiscono i cubani e ha chiesto, in modo reiterato, “Basta già!”
Sor Nadieska ha anche richiesto di dare voce ai settori più vulnerabili della società cubana.

"Basta così!" gridano le madri che non hanno cibo per i loro figli; gridano le famiglie dei detenuti ingiustamente incarcerati; gridano i malati senza luce nelle prime ore del mattino e senza medicinali; gridano i medici e gli infermieri senza materiali, e così via", ha sottolineato.
La Superiora ha descritto la situazione di una nazione sotto una crisi totale e ha chiarito il deserto e l'urgenza di un cambiamento reale.
La monaca ha denunciato anche la repressione e la mancanza di rispetto per i diritti umani, menzionando l'esistenza di leggi bavaglio, sottomissioni e minacce di carcere e morte che opprimono la popolazione.
Il suo appello si estende a tutti i settori: dai bambini privati della loro infanzia agli anziani, passando per i lavoratori con salari miserabili e gli artisti a cui vengono censurati e distrutti i loro sogni.
“Questo popolo ha diritto alla vita, alla gioia e a non rimanere nella povertà. Vogliamo la pace che nasce dal sentirci protetti e padroni della terra in cui siamo nati, che amiamo e vogliamo servire,” affermò con passione.
Sor Nadieska ha concluso il suo emotivo messaggio esortando la società a rompere il silenzio, a rifiutare le menzogne e le promesse non mantenute e a lottare per un futuro migliore.
Su chiamato “Basta già!” risuona come un grido di dignità e ribellione contro un sistema che, secondo lei, ha dimenticato il benessere dei suoi figli.
La Superiora, riconosciuta per il suo impegno e la sua carriera nella difesa dei diritti umani e della giustizia sociale, è riuscita a mobilitare numerosi seguaci e sostenitori, che sperano che questo appello ispiri un cambiamento profondo a Cuba.
In diverse occasioni ha preso la parola per criticare l'ingiustizia, chiedere una trasformazione sociale e ricordare che ogni cittadino merita di vivere in un paese in cui siano rispettati i suoi diritti fondamentali e si promuova un futuro di pace e prosperità per tutti.
Domande frequenti sul richiamo di Sor Nadieska Almeida e la situazione a Cuba
Chi è Sor Nadieska Almeida Miguel e cosa ha denunciato sulla situazione a Cuba?
Sor Nadieska Almeida Miguel è la Superiora delle Figlie della Carità a Cuba e ha assunto una posizione critica nei confronti del regime comunista cubano, denunciando la crisi che attraversa il paese, le carenze, gli abusi e la repressione di cui soffrono i cubani. Ha lanciato un appello all'azione per affrontare questi problemi e ha chiesto un cambiamento reale per migliorare la situazione della nazione.
Quali sono le principali carenze e abusi denunciati da Sor Nadieska a Cuba?
Sor Nadieska ha denunciato la mancanza di cibo, medicine e forniture mediche, così come la precarietà nei servizi essenziali come l'elettricità. Ha anche menzionato la repressione e la violazione dei diritti umani, comprese le leggi bavaglio, le minacce di carcere e di morte che limitano la libertà della popolazione cubana.
Qual è l'impatto del richiamo di Sor Nadieska “Basta già!” nella società cubana?
Il cosiddetto “Basta già!” di Sor Nadieska ha risuonato come un grido di dignità e ribellione di fronte a un sistema che ha dimenticato il benessere della popolazione cubana. Il suo messaggio ha mobilitato molti seguaci e simpatizzanti che sperano che questo appello ispiri un cambiamento profondo a Cuba, promuovendo la difesa dei diritti umani e della giustizia sociale.
Quali altri leader religiosi hanno espresso critiche verso il regime cubano?
Además de Sor Nadieska, il sacerdote Alberto Reyes Pías è stata una delle voci critiche all'interno della Chiesa Cattolica, esortando il popolo cubano a comprendere che può dire “Basta!” e trovare soluzioni per uscire dall'abisso in cui si trova. Entrambi i leader hanno sottolineato la necessità di pensare e agire per migliorare la situazione a Cuba.
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