Sor Nadieska esige al governo cubano: "Basta ya de pretendere che pensiamo allo stesso modo."

Esprimo il mio sostegno a coloro che hanno avuto il coraggio, si sono esposti e hanno denunciato le ingiustizie che viviamo come popolo. Li sostengo, siano credenti o meno.

Sor Nadieska Almeida Miguel © Nadieska Almeida / Facebook
Suor Nadieska Almeida Miguel.Foto © Nadieska Almeida / Facebook

La Superiora delle Figlie della Carità a Cuba, Suor Nadieska Almeida Miguel, esige che il regime smetta di cercare di far sì che tutti pensino allo stesso modo, perché è impossibile e inoltre, nessuno lo desidera.

Nadieska ha condiviso un testo incisivo sul suo profilo Facebook nel quale esprime la sua ammirazione per tutti coloro che affrontano in un modo o nell'altro la dittatura e subiscono le ritorsioni per questo.

La religiosa ha ricordato che uno dei compiti primari dell'essere umano è proteggere il proprio fratello, inteso oltre i legami di sangue, e difenderlo da ogni pericolo, ingiustizia o diffamazione.

Che sia il cuore a permetterti di vedere che non è il maltrattamento né l'abuso di potere a renderti una persona migliore. È posizionarti sempre dalla parte di chi soffre e fermare con il tuo modo diverso la sofferenza spietata, e a volte costante, causata dagli altri per un cattivo utilizzo del potere", disse.

Dal profondo del mio cuore esprimo il mio sostegno incondizionato a coloro che hanno avuto il coraggio, a coloro che si sono esposti e hanno denunciato le tante e gravi ingiustizie che viviamo come popolo. Esprimo il mio sostegno a loro, che siano credenti o no", aggiunse.

Cattura di Facebook / Nadieska Almeida

Sor Nadieska ha espresso il suo rispetto nei confronti dell'attivista cattolico Dagoberto Valdés, dell'accademica matancera Alina Bárbara López Hernández, dell'antropologa Jenny Pantoja e del giornalista indipendente José Luis Tan Estrada, e verso tutti coloro che in questi giorni il regime ha vietato di uscire di casa, "una dimostrazione che siamo repressi, silenziati, che siamo sottomessi da un potere esercitato senza ragione".

Siamo esseri pensanti, cerchiamo insieme, accogliamo la diversità. Basta già di pretendere che pensiamo nello stesso modo, uniformemente; questo è impossibile, non lo vogliamo. Dio stesso, che ci ha creato, ci ha dotati della capacità di decidere, di pensare, di scegliere. Impariamo che la strada, come disse José Martí, è il bene per tutti e con tutti", concluse.

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