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La propagandista spagnola Ana Hurtado Martínez, conosciuta per la sua difesa del regime cubano e la sua attiva presenza in eventi ufficiali sull'isola, ha nuovamente diffuso informazioni fuorvianti sui suoi social media.
Questa volta, ha pubblicato un'immagine di un treno imbrattato con il nome di Fidel Castro nella stazione di Francia, a Barcellona, assicurando che si trattava di un omaggio recente al defunto dittatore cubano.
“Buongiorno. Così si presenta uno dei treni alla stazione di Francia a Barcellona. ¡Fidel leader mondiale!”, ha scritto martedì la collaboratrice del media ufficiale Cubadebate, condividendo alcune foto del presunto recente omaggio al dittatore cubano.
Tuttavia, la foto in questione risale a novembre 2016, quando la morte di Castro ha generato una serie di atti di esaltazione da parte di gruppi di sinistra in Spagna.
Il graffito in questione, che recitava “Fidel Castro. Hasta siempre, comandante”, è stato realizzato su un vagone della Renfe ed è stato rivendicato in quel momento da Ítaca, un'organizzazione indipendentista catalana di orientamento comunista.
La notizia di questo atto vandalico è stata coperta al suo tempo da El Confidencial Digital, confermando che non si tratta di un evento attuale, ma di un'immagine di quasi un decennio fa che Hurtado Martínez ha cercato di far passare per recente.
Un evento sulla "guerra mediatica" in mezzo alla sua manipolazione
Questo tentativo di manipolazione informativa di Hurtado Martínez avviene nell'ambito della sua partecipazione al IV Colloquio Internazionale Patria, un evento organizzato a L'Avana con il presunto obiettivo di dibattere sull'impatto della disinformazione e sul ruolo dei media digitali nella configurazione del potere.
Paradossalmente, mentre il forum denuncia le "fake news" e la "guerra mediatica" della stampa indipendente, una delle sue figure più in vista viene sorpresa nel diffondere informazioni false.
Il Coloquio, patrocinato dall'Unione dei Giornalisti di Cuba (UPEC) e da altre istituzioni ufficiali, ha visto la partecipazione di accademici, comunicatori e figure politiche del cosiddetto “Sud globale”, i quali hanno dibattuto sulle strategie di comunicazione della sinistra di fronte a quella che definiscono l'egemonia mediatica dell'Occidente.
Tuttavia, casi come quello di Hurtado Martínez evidenziano che molte di queste strategie includono la manipolazione dei fatti e la discontestualizzazione delle immagini per rafforzare le narrazioni a favore del regime cubano.
Un modello ricorrente di disinformazione
Questa non è la prima volta che Hurtado Martínez utilizza tattiche di disinformazione per promuovere l'immagine del regime cubano. In diverse occasioni, ha replicato discorsi ufficiali senza verificare le fonti o ha attaccato giornalisti indipendenti e attivisti cubani che denunciano la repressione nell'isola.
La sua presenza in eventi come il Colloquio Patria rafforza l'idea che questo tipo di incontri non siano orientati alla ricerca della verità né a un dibattito reale sul ruolo dei media, ma piuttosto alla legittimazione della propaganda ufficialista cubana.
Mientras il regime cubano e i suoi alleati denunciano presunti campagne mediatiche contro di loro, i loro portavoce più visibili ricorrono alla falsificazione dei fatti per costruire la propria narrativa. Questo episodio mette in evidenza, ancora una volta, la doppia morale con cui operano i difensori del regime nell'ambito digitale.
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