Ana Hurtado condannata a pagare 10.000 euro a un medico cubano in Spagna.

Inoltre, la sentenza obbliga la condannata al pagamento delle spese processuali e a “pubblicare, negli stessi mezzi di diffusione in cui sono state pronunciate le espressioni che hanno violato il diritto al onore dell'attore, il dispositivo della sentenza che pone fine a questo procedimento”.


La comunista spagnola e propagandista del regime cubano, Ana Hurtado Martínez, è stata condannata mercoledì scorso dal tribunale che ha esaminato la denuncia per diffamazione presentata dal medico cubano Lucio Enríquez Nodarse, residente in Spagna.

Celebrato lo scorso 1 ottobre, il processo civile è stato dichiarato pronto per la sentenza e questo mercoledì è stato reso noto il verdetto, secondo cui “la convenuta, la signora Ana Hurtado Martínez, ha commesso un’ingerenza illegittima nel diritto all’onore del signor Lucio Enríquez Nodarse”.

Cattura dello schermo Facebook / Lucio Enríquez Nodarse

La sentenza, emessa dal Tribunale di Prima Istanza di Albacete, non è definitiva e potrà essere impugnata dalla parte convenuta entro un termine di 20 giorni lavorativi, ha spiegato Enríquez Nodarse in una diretta sui suoi social network.

La sentenza condanna Hurtado Martínez al pagamento di 10.000 euro a titolo di danno morale, un risarcimento stabilito per i danni e i pregiudizi arrecati all'attivista cubano.

Inoltre, la sentenza obbliga la condannata a “pubblicare a proprie spese, nei medesimi mezzi di diffusione in cui sono state diffuse le espressioni che hanno violato il diritto all’onore del ricorrente, il dispositivo della sentenza che pone fine a questo procedimento, entro dieci giorni dalla richiesta, una volta che sia divenuta definitiva”.

“Le spese processuali gravano sulla parte convenuta”, conclude la sentenza, obbligando così la convenuta a sostenere le spese legali del convenente, oltre ad altri costi sostenuti durante il processo.

Cattura dello schermo Facebook / Lucio Enríquez Nodarse

Assente durante tutto il processo, Hurtado Martínez risiede a Cuba, dove svolge un'attività di propaganda tramite i suoi social media e su mezzi ufficiali come Cubadebate.

Nella vista tenutasi i primi di ottobre, il suo rappresentante l'ha dichiarata "confessa" e ha accettato le accuse di diffamazione a suo carico, sebbene ha sostenuto che le sue dichiarazioni contro Enríquez Nodarse erano protette dal suo diritto alla libertà di espressione.

Conosciuto per la sua ferma posizione a difesa dei diritti umani a Cuba, il medico e attivista cubano ha citato in giudizio la donna spagnola per i suoi post sui social media in cui lo ha ingiuriato e calunniato, chiamandolo ripetutamente “doctorcito traficante”, “terrorista” e “delinquente”.

Il processo giudiziario, che ha suscitato un grande interesse tra la comunità cubana in esilio - specialmente tra coloro che si oppongono al regime e vedono in Hurtado Martínez una sostenitrice della dittatura cubana - potrebbe costituire un importante precedente nel trattamento di casi di diffamazione legati al comportamento dei sostenitori del regime all'estero.

Ancora in attesa di ratifica, la sentenza è solo un altro capitolo nella lunga lista di controversie che ha circondato Hurtado, criticata per la sua difesa del regime e i suoi continui attacchi a oppositori e attivisti cubani.

L'attivismo del medico cubano residente in Spagna è ampiamente riconosciuto e gli è costato più di un confronto con i rappresentanti del regime in questo paese.

Enríquez Nodarse e il suo collega Emilio Arteaga Pérez sarebbero stati presumibilmente aggrediti da personale diplomatico cubano in Spagna nel maggio 2023, quando si sono manifestati durante un concerto del duo Buena Fe nella sala madrilena Galileo Galilei.

Dopo aver denunciato i fatti in commissariato, il medico ha ampliato la richiesta identificando uno degli aggressori come il console di Cuba a Madrid, Ulises Enrique Oliva Suárez. Le fotografie scattate a Enríquez Nodarse hanno evidenziato le lesioni provocate dall'aggressione sul suo volto, con diverse contusioni e lividi che dimostrano i colpi ricevuti.

A causa della denuncia, il console Oliva Suárez è stato inserito nella lista dei Repressori Cubani della Fondazione per i Diritti Umani a Cuba (FDHC).

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