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Le dichiarazioni recenti del generale Raúl Castro, nelle quali ha affermato di essere "ancora giovane", hanno scatenato un'ondata di reazioni sui social media, specialmente tra i lettori di CiberCuba su Facebook, i quali hanno risposto con ironia, scetticismo e critiche pungenti.
I commenti, nella loro grande maggioranza carichi di sarcasmo, deridono l'affermazione dell'ex governante cubano, paragonandolo a figure storiche millenarie come Tutankhamon o Matusaleno. "Sì, è giovane come Tutankhamon," ha commentato un'utente, mentre un altro ha ironizzato: "Rispetto a Matusaleno è un neonato."
Altri lettori hanno sottolineato la longevità dei leader del regime cubano come una dimostrazione del livello di privilegi e di cure mediche che hanno ricevuto, in contrasto con la precarietà in cui vive la maggior parte del popolo cubano.
"Certamente, se possiedi tutto ciò che hai sottratto al popolo", ha sentenziato un'utente. Sulla stessa lunghezza d'onda, un'altra ha messo in evidenza: "Ha tutte le condizioni, comfort, alimentazione... insomma, tutto ciò che una persona anziana dovrebbe avere, e non la povertà e la precarietà in cui vive la grande maggioranza di quella popolazione così anziana che c'è a Cuba".
L'aspetto religioso è emerso anche nelle reazioni di alcuni commentatori. "Sei stato benedetto, ma ti manca solo un perdono e una grazia, che possono arrivare solo per la misericordia divina e per il pentimento dei tuoi peccati", ha scritto un cristiano. D'altra parte, un altro cubano è stato più netto: "Nessuno muore così facilmente, bisogna prima pagare".
Le critiche includevano anche riferimenti al deterioramento fisico di Castro e alla sua possibile dipendenza da costosi trattamenti medici. "Ti resta un kikiri, sei a una limonata dalla posizione supina", ha scritto un commentatore di CiberCuba, a cui un'altra ha risposto: "Probabilmente lo crioconserveranno".
Non mancavano neppure le battute sulla sua apparente immortalità: "Quei degenerati durano 100 anni", ha detto un cubano riferendosi alla longevità dei leader castristi.
La sfiducia sul fatto che la sua uscita dal potere comporti un cambiamento reale a Cuba è stato un altro tema ricorrente nei commenti. "La disgrazia del popolo è lo stesso popolo. Quando lui morirà, tutto rimarrà uguale o peggio. Perché quelli che ha ammaestrato sono peggiori", ha opinato una cubana. Un sentire condiviso da molti lettori, che vedono nella dinamica politica dell'isola una continuazione dello stesso modello repressivo e impoveritore.
Finalmente, alcuni commenti si sono concentrati su ciò che percepiscono come la decadenza mentale di Raúl Castro. "È triste che non sia più una persona lucida e che, a causa dell'età, dica solo cose incoerenti e di poca importanza", ha osservato un utente di Facebook. Un altro è stato più sarcastico: "Nessuno lo dubita, sei un bambino. Non sai nemmeno quello che dici, da un momento all'altro gridi Patria e Vita".
Le risposte sui social riflettono un profondo rifiuto nei confronti della figura di Raúl Castro e del suo legato politico. Per molti cubani, la sua affermazione di gioventù non è altro che una presa in giro, una dichiarazione che ignora la realtà di un paese impoverito e senza speranze sotto lo stesso sistema che lui ha contribuito a consolidare.
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