
Video correlati:
Cuba, terra di artisti di fama, ci ha regalato un capolavoro del realismo magico socialista: un ritratto murale di Miguel Díaz-Canel dove l'artista, con straordinaria abilità, è riuscito a catturare l'essenza spettrale del governante cubano.
L'immagine, che è stata vista durante l'esercizio militare Bastión 2024, che adornava la parete di una sala riunioni militari, è stata catturata da un utente di social media e non lascia dubbi: ci troviamo di fronte alla rappresentazione più fedele dell’erede del castrismo, un leader senza anima, senza volontà e, cosa più importante, senza indipendenza.
Il genio dietro quest'opera –che meglio rimane anonimo se non vuole essere interrogato dagli esperti d'arte della Sicurezza dello Stato– ha catturato con precisione chirurgica i tratti di un leader che non guida, un governante che non governa e un presidente che, in effetti, presiede… ma solo sulla carta.
La sua espressione vuota, il suo sguardo perso all'orizzonte del nulla e la sua postura inerme riflettono perfettamente il suo mandato: un periodo di totale stallo, in cui la crisi si moltiplica e il popolo sopravvive in condizioni medievali mentre i gerarchi del Partito Comunista e i militari gestiscono i fili del potere.
La cosa più impressionante dell'immagine è il suo parallelismo con la realtà: Díaz-Canel, come un buon zombie politico, vaga per i scenari della miseria cubana, recitando copioni di 60 anni fa, senza capacità di reazione né autonomia.
Accanto a lui, in questo gioiello pittorico della cosiddetta "rivoluzione", l'artista ha rappresentato Fidel e Raúl, dando forma all'idea di "continuità" della leadership del progetto totalitario fondato dal dittatore, che è degenerato ulteriormente, passando da una dittatura militare unipartitica a uno Stato catturato da un'"élite" mafiosa controllata dall'esercito e dall'élite imprenditoriale del PCC, e dal suo intreccio familiare-imprenditoriale, che va da GAESA al bar EFE.
L'immagine di un "Canel-zombie" alla guida di un governo che ha provocato il maggiore esodo della storia cubana, il crollo più vertiginoso dei livelli di vita, l'ineguaglianza più ingiusta e straziante, e la distruzione dei servizi pubblici, è ormai parte integrante del panorama abituale dei reportage della stampa ufficiale e dei pettegolezzi di Palazzo.
Dove la fame e la disperazione si sono naturalizzate, perché sorprendersi di fronte a un ritratto che semplicemente riflette la realtà?
L'artista che ha dato vita a quest'opera –ironicamente, in una figura priva di vita propria– ha raggiunto un traguardo nella storia del muralismo cubano: è riuscito a immortalizzare l'essenza di Díaz-Canel nel suo stato più puro, quello di leader di una "continuità" priva di autonomia, condannato a vagare per la dittatura cubana senza direzione, aspettando gli ordini di Raúl Castro e della cerchia che davvero gestisce il paese.
Senza dubbio, un genio è in libertà. La sottile ironia dell'autore è riuscita a ritrarre, con crudezza e precisione, la zombificazione di un governo che si aggrappa a discorsi obsoleti mentre la nazione si sgretola in una crisi perpetua.
Con pennellate accurati, l'artista la cui opera è apparsa fugace sugli schermi televisivi cubani, è riuscito a svelare la realtà di un governante che, lungi dall'iniziare azioni autonome, è diventato una marionetta di coloro che realmente muovono i fili del paese.
Miguel Díaz-Canel, un leader che ha perso la sua essenza, la sua capacità di decisione e la sua connessione con la realtà, è diventato un spettro che vaga per i corridoi del potere senza una direzione né uno scopo.
Forse senza volerlo, il “genio” che lo ha ritratto ha dato spunto a una riflessione sulla vera natura della leadership a Cuba e su chi siano, in ultima analisi, coloro che decidono il destino della nazione.
Il talento del “genio” anonimo, che ci auguriamo rimanga “sciolto”, è riuscito a rappresentare quel governo privo di volontà propria e a svelare la farsa di un presunto leadership che, più che guidare, si lascia trascinare dalle correnti di interessi estranei al benessere del popolo cubano.
Archiviato in:
Articolo di opinione: Las declaraciones y opiniones expresadas en este artículo son de exclusiva responsabilidad de su autor y no representan necesariamente el punto de vista de CiberCuba.