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In un contesto in cui migliaia di cubani affrontano la mancanza di cibo a causa della crisi economica e della cattiva gestione del regime, la funzionaria del Ministero delle Relazioni Estere di Cuba (MINREX), Johana Tablada, ha suscitato controversie raccomandando il diguno intermittente.
"Médici, siete d'accordo? Io l'ho fatto per brevi periodi e la verità è che si resiste abbastanza bene", ha scritto Tablada in un post di Facebook, dove segue un gruppo chiamato "Soy Exitoso y Millonario", che promuove l'idea che "tre pasti al giorno è la bugia più grande che ci abbiano raccontato".
Il suo commento è stato visto come una derisione della difficile situazione che affronta la popolazione, che in molti casi è costretta a digiunare non per scelta, ma per la scarsità di alimenti di base come riso, pane, latte, proteine e persino caffè.
La maggior parte dei cubani fa lunghe code per comprare cibo o sopravvive con razioni minime, quindi il commento di Tablada sembra trivializzare la crisi presentando il digiuno come una pratica volontaria e salutare.
"È il meglio del mondo, purché in quelle ore di assunzione tu soddisfi tutte le esigenze di macronutrienti dell'organismo. Mi è andata molto bene farlo in Venezuela, ho perso 12 kg in 3 mesi e poi sono rimasta al peso fino alla gravidanza, mi sono sgonfiata, una meraviglia. A Cuba non sono riuscita a farlo", ha affermato un'utente nei commenti al post.
Esta non è la prima volta che Tablada genera polemica. Recentemente, ha difeso i fondi destinati alla "cooperazione medica" del regime, nonostante le denunce riguardanti lo sfruttamento lavorativo nelle missioni mediche cubane.
Ha negato anche che sull'isola esistano basi di spionaggio della Cina nonostante le evidenze presentate da un'indagine negli Stati Uniti.
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