Exespía cubano rompe il silenzio dopo la polemica con Carlos Lazo e il blocco delle donazioni

La polemica sorge dopo le denunce di Lazo riguardo alle restrizioni che ostacolano la fornitura diretta di materiali medici.

Carlos Lazo (i) e Fernando González (d)Foto © Collage social media

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L'ex spia cubana Fernando González Llort, presidente dell'Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP), ha rilasciato una dichiarazione in risposta alle recenti accusazioni di Carlos Lazo, leader del progetto "Puentes de Amor".

En il suo comunicato, González Llort ha assicurato che tutte le donazioni inviate da questa organizzazione sono arrivate "integramente, nel minor tempo possibile" alle istituzioni designate da loro, senza alterazioni nelle destinazioni dei materiali inviati.

Captura di Facebook/Fernando González

Además, ha sottolineato che "Puentes de Amor" ha ricevuto evidenza fotografica della consegna delle sue donazioni alle rispettive istituzioni, evidenziando che il Ministero della Salute Pubblica (MINSAP) di Cuba ha regolamenti riguardanti l'accesso alle sue strutture, dando priorità all'assistenza ai pazienti.

González Llort ha sottolineato che queste regolamentazioni non mirano a ostacolare le donazioni, ma a disciplinare i processi. Ha indicato che l'ICAP, in collaborazione con altre istituzioni come il MINSAP, ha la responsabilità di far rispettare le normative stabilite per la ricezione di donazioni, le quali sono state progettate per organizzare in modo efficiente il processo.

Carlos Lazo, conosciuto per il suo attivismo a favore della revoca dell'embargo statunitense contro Cuba e per i suoi sforzi umanitari verso l'isola, ha denunciato recentemente che il governo cubano impone restrizioni che ostacolano la fornitura diretta di materiali medici e alimenti agli ospedali pediatrici.

Secondo Lazo, queste misure costringono le donazioni a rimanere all'aeroporto e vietano l'accesso ai centri medici, ostacolando così la loro opera umanitaria e riflettendo un "blocco interno" da parte del governo cubano.

Questa situazione ha avuto un impatto significativo nell'opinione pubblica cubana, portando artisti alleati e organismi statali a rispondere all'attivista pro regime.

Israel Rojas, leader del gruppo Buena Fe e noto difensore del regime cubano, ha definito "profondamente ingiuste" le accuse nei confronti di coloro che hanno espresso che Lazo mentiva su queste difficoltà.

Inoltre, ha sottolineato di essere stata testimone di come il trattamento riservato ad attivisti come Lazo sia passato "dall'ammirazione all'evasione" e, ultimamente, all'"ostacolamento" del suo lavoro. Inoltre, ha enfatizzato che progetti come "Puentes de Amor" rappresentano una forma costruttiva di relazione tra la nazione e la sua emigrazione.

Invece, Lazo ha deciso di mettere fine alla polemica con il governo cubano. In un post sui suoi social media, ha sottolineato la necessità di unità di fronte alle sfide future, affermando che "stanno arrivando tempi difficili" e che i vicini dovranno "abbracciarsi" per affrontare insieme le avversità.

Questa dichiarazione è stata rilasciata lo stesso giorno in cui il MINSAP ha emesso un comunicato ufficiale negando di aver ostacolato la consegna di donazioni direttamente nelle sue istituzioni.

Il MINSAP ha chiarito che coloro che desiderano effettuare consegne dirette devono comunicare in anticipo per garantire una consegna ordinata che non interferisca con i processi assistenziali e amministrativi delle unità sanitarie.

Il giornalista di Martí Noticias, Mario J. Pentón, si è espresso riguardo alla polemica, definendola "un romanzo mal costruito" e un tentativo di "sbiancare una dittatura". Nel suo analisi, Pentón ha affermato:

"Che brutto lavoro quella novella mal montata tra il regime e il suo delfino negli Stati Uniti. Il fuoco amico non legittimerà chi cerca solo di sbiancare una dittatura. Tutto questo non è altro che uno spettacolo per pubblicità."

Captura di Facebook/Mario J. Pentón

La sua dichiarazione rafforza l'opinione di settori critici del regime cubano, i quali vedono in questo conflitto una strategia di distrazione più che una vera e propria confrontazione tra Lazo e le autorità dell'isola.

Domande frequenti sulla polemica tra Carlos Lazo e il regime cubano

Perché Carlos Lazo ha accusato il regime cubano di bloccare le donazioni?

Carlos Lazo ha accusato il regime cubano di bloccare le donazioni a causa delle restrizioni che, secondo lui, impediscono la consegna diretta di forniture mediche e alimenti agli ospedali pediatrici a Cuba. Ha affermato che queste misure fanno sì che le donazioni rimangano all'aeroporto e ostacolino il suo lavoro umanitario.

Come ha risposto il governo cubano alle accuse di Carlos Lazo?

Il Ministero della Salute Pubblica (MINSAP) di Cuba ha categoricamente negato di aver ostacolato la consegna di donazioni e ha assicurato che coloro che desiderano effettuare consegne dirette devono comunicarlo in anticipo per garantire una consegna ordinata che non interferisca con i processi assistenziali. Nonostante le negazioni, hanno ammesso che in alcune occasioni a Lazo è stato negato l'accesso a istituzioni sanitarie.

Quale ruolo gioca Fernando González Llort in questa controversia?

Fernando González Llort, presidente dell'Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP), ha difeso il governo cubano assicurando che tutte le donazioni inviate da "Puentes de Amor" sono arrivate integre alle istituzioni designate. Inoltre, ha enfatizzato che le regolamentazioni del MINSAP non cercano di ostacolare, ma di ordinare i processi.

Qual è stata la reazione dell'opinione pubblica di fronte alla polemica tra Carlos Lazo e il regime cubano?

La polemica ha generato diverse reazioni nell'opinione pubblica cubana. Il giornalista Mario J. Pentón l'ha definita come "un romanzo mal costruito" e un tentativo di "sbiancare una dittatura". Inoltre, artisti e organismi dello stato hanno risposto all'attivista, e figure come Israel Rojas hanno espresso il loro sostegno a Lazo, definendo ingiuste le accuse contro di lui.

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