Simpatizzanti del regime ed exiliati cubani si manifestano all'Aeroporto di Miami

La dualità di queste manifestazioni all'Aeroporto di Miami mette in evidenza, da un lato, la penetrazione della Sicurezza dello Stato cubano e le sue azioni nel paese vicino; e dall'altro, il crescente rifiuto che queste azioni generano tra gli esiliati cubani.

Manifestaciones antagónicas en el aeropuerto de Miami © x / @BrunoRguezP - @rusitadel95
Manifestazioni antagonistiche all'aeroporto di MiamiFoto © x / @BrunoRguezP - @rusitadel95

L'Aeroporto Internazionale di Miami è diventato il palcoscenico di due manifestazioni antagonistiche, che si sono date appuntamento questa domenica per rivendicare i rispettivi punti di vista sulla situazione a Cuba.

Simpatizzanti del regime cubano, guidati dal gruppo Puentes de Amor, ed exiliati cubani oppositori, riuniti in Exilio Unido Ya (EUY), si sono trovati nello stesso luogo, generando un confronto diretto tra entrambe le fazioni.

Fin dalle prime ore del mattino, membri di Puentes de Amor, guidati dall'attivista Carlos Lazo, si sono riuniti nella Plaza de las Banderas dell'aeroporto. Secondo quanto riportato dal media ufficialista cubano Prensa Latina, i manifestanti hanno sventolato bandiere cubane e hanno esposto uno striscione con il messaggio "Levantar el bloqueo", visibile a tutti coloro che entravano nella frequentata stazione ferroviaria dell'aeroporto.

Sulla sua pagina Facebook, Lazo ha sottolineato che gli organizzatori dell'evento avevano informato le autorità dell'aeroporto di Miami, la polizia e l'FBI riguardo a possibili minacce e azioni provocatorie da parte di gruppi oppositori.

Prensa Latina ha anche messo in evidenza la partecipazione di Max Lesnik, un noto ammiratore del dittatore Fidel Castro, che ha espresso che i "migranti patriottici" erano ancora una volta presenti per chiedere la fine del blocco economico imposto dagli Stati Uniti a Cuba. Secondo Lazo, questa carovana fa parte di una tradizione iniziata nel 2020, in cui gli attivisti si riuniscono alla fine di ogni mese per protestare contro l'embargo.

Simultaneamente, un gruppo di esiliati cubani si è manifestato nello stesso luogo per denunciare la repressione del regime cubano e chiedere la liberazione dei prigionieri politici.

Marcel Valdés, uno dei leader di Exilio Unido Ya (EUY), ha commentato che, dopo molto tempo, hanno finalmente ottenuto l'autorizzazione per manifestare all'aeroporto. Valdés ha sottolineato che l'azione era destinata a smantellare quello che considerano "il circo dei complici di una dittatura assassina".

Gli attivisti di EUY, guidati da Ramiro Collazo e Joel Riverón, hanno avuto precedenti scontri con i sostenitori del regime. Lo scorso aprile, durante un evento per il Primo Maggio a Homestead, Collazo e altri membri di EUY hanno affrontato Carlos Manuel, conosciuto come Indio Taíno, per il suo sostegno al regime castrista.

Inoltre, a maggio, membri di EUY sono intervenuti quando manifestanti pro Palestina hanno messo una sciarpa su un busto di José Martí a Coral Gables, un atto che hanno considerato una profanazione.

La dualità di queste manifestazioni all'Aeroporto di Miami mette in evidenza, da un lato, la penetrabilità della Sicurezza dello Stato cubano nel paese vicino, così come le azioni che portano avanti insieme a complici e simpatizzanti; e dall'altro, il rifiuto crescente che queste azioni generano tra gli esiliati cubani che, per la maggior parte, insistono sul fatto che la vera lotta è per la democrazia e la libertà dei prigionieri politici nell'isola.

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