La comunità di Cabacú, a Baracoa, nella provincia di Guantánamo, è stata teatro sabato di una nuova protesta dei cittadini a causa dei prolungati blackout elettrici che colpiscono tutta la popolazione, in particolare i residenti dell'Oriente di Cuba.
I residenti della zona conosciuta come La Bacanera sono scesi in strada dopo aver subìto più di 12 ore senza servizio elettrico, come riportato dal centro legale indipendente Cubalex sui suoi social media.
“Abbiamo ricevuto segnalazioni di una protesta nella comunità di Cabacú, Baracoa, nella provincia di Guantánamo, a causa dei prolungati tagli di corrente elettrica. I residenti della zona conosciuta come La Bacanera, in quella comunità dell'est del Paese, si sono manifestati questo sabato dopo aver trascorso più di 12 ore senza elettricità. Fonti locali confermano la presenza della polizia sul luogo della protesta,” ha indicato l'ONG.
Questa nuova manifestazione si svolge in un contesto critico per il paese, con ampie zone che affrontano prolungati blackout elettrici.
Ad Artemisa, il Consiglio di Difesa Nazionale ha comunicato che solo il 51,69 % della popolazione aveva accesso alla fornitura elettrica questo fine settimana, evidenziando la gravità della crisi energetica che colpisce l'intera nazione da quando si è verificato il collasso totale del sistema elettrico il 18 ottobre scorso.
Cabacú, una delle comunità più colpite dalle piogge dell'uragano Oscar alla fine di ottobre, affronta inoltre le conseguenze di questo disastro naturale. Le persistenti interruzioni nei servizi essenziali hanno acuito il malcontento sociale, come dimostrato da questo tipo di mobilitazioni.
Non è la prima protesta che si registra a Cabacú.
Cabacú, a Baracoa, nella provincia di Guantánamo, è già stato teatro di manifestazioni cittadine motivate dal malcontento sociale a causa dei prolungati blackout.
Lo scorso 17 maggio 2024, i residenti di questa comunità sono usciti in strada dopo aver sopportato oltre 14 ore senza elettricità.
Durante la protesta, i manifestanti hanno espresso la loro indignazione con slogan come "Vogliamo elettricità e cibo!", chiedendo soluzioni alla crisi energetica e alla scarsità di alimenti che stanno affrontando.
Presenza di polizia nella protesta
Fonti locali hanno confermato a Diario de Cuba la presenza di agenti di polizia sul luogo, sebbene fino ad ora non siano stati segnalati incidenti violenti né arresti. Cubalex ha dichiarato di stare verificando le informazioni e ha lanciato un appello a chiunque possa fornire ulteriori dettagli su quanto accaduto.
Questo episodio riflette la crescente disperazione dei cubani di fronte a una situazione economica e sociale che non migliora. I blackout sono diventati una costante che, aggiunta alle difficoltà economiche e agli effetti dei disastri naturali, alimenta il malcontento popolare.
Per il momento, le autorità non hanno rilasciato un comunicato ufficiale riguardo ai fatti di Cabacú. Si prevede che emergano ulteriori dettagli man mano che organizzazioni indipendenti e testimoni locali continuano a riportare sulla protesta.
La repressione: L'unica risposta del regime a coloro che protestano.
Negli ultimi mesi, Cuba ha sperimentato un significativo aumento delle proteste dei cittadini a causa dei prolungati blackout che colpiscono diverse regioni del paese. Queste manifestazioni riflettono il crescente malcontento della popolazione di fronte alla crisi energetica e alla risposta del governo.
Il 7 novembre 2024, a Encrucijada, Villa Clara, i residenti si sono radunati davanti alla sede del governo municipale per chiedere soluzioni immediate dopo oltre 48 ore senza elettricità. La protesta è stata repressa dalle forze di polizia, con diversi arresti.
A L'Avana, durante la terza notte consecutiva di blackout generalizzato, sono state registrate proteste in diversi quartieri. I manifestanti hanno espresso la loro frustrazione per la mancanza di elettricità e la scarsità di informazioni ufficiali sulla situazione. La risposta del governo ha incluso un significativo dispiegamento di polizia per contenere le manifestazioni.
A Santiago di Cuba si sono osservate proteste simili, con cittadini che chiedevano il ripristino del servizio elettrico. Le autorità hanno risposto con una forte presenza di polizia nelle strade per dissuadere le manifestazioni.
Queste manifestazioni sono state motivate dalla crisi energetica che attraversa il paese, caratterizzata da frequenti e prolungati blackout elettrici. La situazione è stata aggravata da recenti disastri naturali, come l'uragano Rafael, che ha avuto un impatto negativo sulle infrastrutture elettriche.
La risposta del governo ha incluso misure di repressione e arresti di manifestanti, suscitando critiche da parte di organizzazioni per i diritti umani e della comunità internazionale.
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