La Procura conferma cinque cubani incarcerati per le proteste a Ciego de Ávila: "Non ci fa piacere fare questo"

Cinque cubani sono stati incarcerati per aver partecipato a proteste a Ciego de Ávila, motivate da black-out e precarietà. La Procura ha giustificato la repressione sostenendo rischi per la sicurezza pubblica.


La Procura Provinciale di Ciego de Ávila ha confermato l'arresto e la detenzione di cinque adulti per la loro partecipazione a recenti proteste nel territorio.

Queste manifestazioni sono state motivate dai prolungati blackout e dalla precarietà delle condizioni di vita che affronta la popolazione, ma il regime non ha esitato a schierare il suo arsenale repressivo contro i manifestanti.

In una rivista informativa speciale, Mayda Montejo García, Procuratore Provinciale di Ciego de Ávila, ha dichiarato che le azioni dei manifestanti hanno rappresentato un rischio per la sicurezza pubblica, interrompendo il traffico e causando disordini.

"Quando una persona si manifesta in quello che considera momentaneamente un atto giusto, potrebbe mettere in pericolo la sicurezza pubblica," ha affermato Montejo García.

Ha sottolineato che nel Codice Penale vigente, la Legge 143 stabilisce le procedure per affrontare questi atti che trascendono l'ambito amministrativo e si trasformano in reati.

La fiscal ha chiesto ai cittadini di evitare manifestazioni pubbliche, sostenendo che queste danneggiano altri concittadini e costringono lo Stato a intervenire attraverso l'applicazione del diritto penale.

«Non andate oltre la semplice rivendicazione di un diritto perché, lontano dal favorire, ciò che fate è danneggiare il concittadino che si trova accanto a voi e vive le stesse difficoltà, costringendo il Pubblico Ministero a intervenire e ad applicare la repressione tramite il diritto penale, imponendo pene che, in definitiva, non soddisfano nessuno dei pubblici ministeri», ha dichiarato Montejo García.

Da parte sua, il procuratore Ismael González Sánchez ha specificato che le proteste a Ciego de Ávila hanno visto la partecipazione di circa 50 adulti, alcuni dei quali erano accompagnati da minori.

I manifestanti, secondo González, hanno bloccato il traffico e hanno chiesto soluzioni al governo locale. Durante l'incidente sarebbero avvenute aggressioni fisiche, sebbene non siano state specificate.

A seguito delle indagini della polizia, cinque adulti sono stati identificati come "istigatori" principali e successivamente arrestati. È stata loro imposta la custodia cautelare mentre si svolge il procedimento giudiziario a loro carico.

La Procura Generale della Repubblica ha confermato gli arresti di manifestanti in diverse province cubane e ha sostenuto l'operato delle procure provinciali, avvertendo che qualsiasi manifestazione che possa alterare la tranquillità sarà trattata con la massima severità.

Questo caso riflette il crescente malcontento sociale a Cuba, dove le limitazioni economiche e le misure repressive stanno generando tensioni sempre più palpabili tra la popolazione.

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