La Unión Eléctrica (UNE) di Cuba ha informato questo sabato che il Sistema Elettrico Nazionale (SEN) affronta un deficit critico di generazione, stimato in oltre 1.500 MW durante le ore di maggior domanda.
Nella sua Nota Informativa pubblicata sui social, la UNE ha precisato che le province più colpite vanno da Mayabeque a Guantánamo, dove le interruzioni del servizio hanno raggiunto questo venerdì un massimo di 1.385 MW nella notte del 15 novembre.
“Si stima per l'ora di punta una disponibilità di 1.660 MW e una domanda massima di 3.100 MW, per un deficit di 1.440 MW, quindi, se le condizioni previste dovessero rimanere invariate, si prevede un'impatto di 1.510 MW in questo orario”, ha precisato l'azienda statale.
Inoltre, la UNE ha riconosciuto che alle 7:00 di sabato la disponibilità del SEN era di 1.560 MW, a fronte di una domanda di 2.154 MW, il che ha comportato un deficit immediato di 518 MW.
Con cinque unità termoelettriche disconnesse dalla SEN a causa di guasti (unità 5 della CTE Mariel, unità 6 della CTE Nuevitas, unità 2 della CTE Felton e le unità 3 e 6 della CTE Renté), il panorama della generazione elettrica nel paese rimane in uno stato critico.
Alle unità già in avaria si aggiungono altre quattro centrali termoeletriche fuori servizio per manutenzione (unità 2 della CTE Santa Cruz, unità 3 e 4 della CTE Cienfuegos e unità 5 della CTE Renté), per una perdita totale di 351 MW.
Nella generazione distribuita, 53 centrali sono fuori servizio per mancanza di combustibile, il che comporta un deficit aggiuntivo di 509 MW.
La sera precedente, l'azienda guidata da Alfredo López Valdés ha comunicato di "danneggiamenti" fino a 1.330 MW in tutto il paese. Questo sabato, la UNE ha riconosciuto che il massimo danno è stato di 1.385 MW alle 18:20, coincidente con il picco di domanda.
Il regime cubano continua a non recuperare pienamente il SEN e i blackout rimangono parte della vita quotidiana di una popolazione che, sempre di più, esprime il proprio malcontento per questa situazione, sia attraverso cacerolazos che con manifestazioni in strada.
Il 16 ottobre 2024, i residenti di Báguanos, Holguín, hanno manifestato contro i black-out elettrici massivi che hanno turbato la loro vita quotidiana.
Successivamente, il 21 ottobre, durante la terza notte di un blackout generale, si sono registrate proteste a L'Avana e in altre regioni, come Manicaragua, dove la frustrazione dei residenti ha raggiunto il culmine dopo diversi giorni consecutivi senza elettricità e senza acqua.
Queste manifestazioni riflettono il crescente malcontento della popolazione di fronte alla crisi energetica che sta attraversando l'isola, così come la diminuzione del potere coercitivo delle autorità del regime, che continuano a minacciare e intimidire coloro che scelgono di manifestare.
Archiviato in: