La congresista cubanoamericana María Elvira Salazar ha inviato un messaggio al ministro della Difesa del Venezuela, generale Vladimir Padrino López, in cui gli ha chiesto di rispettare la volontà del popolo e riconoscere la vittoria dell'opposizione.
"Lei ha il futuro della libertà del Venezuela nelle sue mani. Mettere in prigione María Corina Machado ed Edmundo González o lanciare i carri armati contro il proprio popolo che sta semplicemente chiedendo il rispetto dei risultati delle elezioni è un grande errore che pagheranno i suoi figli, i suoi nipoti e le sue generazioni", ha espresso la rappresentante della Florida.
Per Salazar, l'unica via onorevole è ascoltare i paesi vicini, compresi gli Stati Uniti, che esigono che il regime di Nicolás Maduro "mostri i numeri dei voti o, in caso contrario, conceda la vittoria all'opposizione".
"Ascolti la voce del suo popolo venezuelano, si schieri dalla parte giusta della storia, faccia la cosa giusta per il suo benessere e per quello delle sue future generazioni, oltre al beneficio che porterà a quel popolo venezuelano che merita tanto e a cui lei appartiene", ha sentenziato la congresista.
Queste dichiarazioni sorgono in un clima di crescente instabilità in Venezuela, dove nell'prima mattinata di lunedì il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) ha annunciato che Maduro aveva vinto le elezioni con poco più di 704.114 voti rispetto a González Urrutia, candidato della coalizione di opposizione maggioritaria, quando mancava ancora da totalizzare il 20 % dei verbali di scrutinio.
Questo si traduce in 2.394.268 voti, il cui destino è sconosciuto e che potrebbero cambiare i risultati finali.
Inoltre, María Corina Machado, dell'alleanza di opposizione, ha assicurato che González Urrutia ha vinto la Presidenza con un ampio margine e ha creato un sito web in cui ha caricato il 73% dei verbali elettorali per rafforzare la sua richiesta.
Dopo le forti critiche per il presunto furto delle elezioni e dopo che diversi governi hanno riconosciuto González Urrutia come il legittimo presidente eletto, Nicolás Maduro ha esortato paesi come Argentina, Cile, Costa Rica, Perù, Panama, Repubblica Dominicana e Uruguay a ritirare i loro "rappresentanti nel territorio venezuelano".
Maduro, secondo un comunicato ufficiale, ha anche deciso di "ritirare tutto il personale diplomatico dalle missioni" in questi sette paesi latinoamericani che hanno criticato la sua contestata rielezione.
Il popolo venezuelano continua a essere in strada nel paese chiedendo a Maduro di andarsene e di rispettare il risultato delle elezioni.
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