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Due adolescenti di 16 anni segnalate come scomparse da Moa, a Holguín, sono state trovate sane e salve, come confermato dal padre di una di loro, Raúl Leyet, attraverso un post nel gruppo di Facebook "Basar Moa Centro. Garanzia e buoni prezzi".
La notizia pone fine a due giorni di angoscia per familiari, vicini e amici, dopo una intensa ricerca sostenuta soprattutto dai social media.
"Grazie a Dio e ai santi e a quel miracoloso San Lazzaro sono apparse sane e salve," scrisse Leyet, sollevato dopo aver localizzato le ragazze.
L'uomo ha espresso che il suo maggiore timore durante i giorni di scomparsa era che sua figlia, María de Jesús, potesse avere una grave crisi di salute, poiché soffre di diabete e altre malattie croniche che richiedono un'attenzione costante. Come aveva spiegato in precedenza, la minore ha bisogno persino di supporto con ossigeno e attrezzature mediche a casa.
La scomparsa è stata denunciata quando le adolescenti sono uscite presumibilmente per andare a scuola e non sono mai tornate a casa.
Secondo i rapporti pubblicati dal padre e da altri familiari, entrambe le giovani - María de Jesús e Darlin Díaz - sarebbero state viste successivamente nella città di Holguín, il che ha aumentato la preoccupazione e ha portato a informare la Polizia sia a Moa che a livello provinciale.
Durante i giorni in cui le adolescenti erano scomparse, Leyet ha utilizzato vari gruppi di Facebook per chiedere aiuto urgente, diffondere fotografie, descrivere le caratteristiche fisiche di sua figlia e fornire numeri di telefono per qualsiasi informazione sul suo stato.
In quelle pubblicazioni, ha anche messo in guardia su quello che ha descritto come un fenomeno crescente di corruzione di minori, manipolazione e reclutamento di ragazze attraverso false promesse legate a denaro e prostituzione, una situazione che, secondo quanto affermato, non si limita unicamente a Moa.
Dopo la conferma della comparsa delle adolescenti, il padre ha assicurato che entrambe sono tornate con un forte impatto emotivo.
"Aparecieron sane e salve e con molto trauma per aver vissuto in poco tempo il mondo della strada, sole sole, lontane dall'amore dei loro genitori e delle loro famiglie", scrisse.
Ha anche sottolineato che la famiglia ha trascorso notti intere temendo di ricevere notizie tragiche, data la situazione di insicurezza che si vive attualmente per le strade.
"Molti sono consapevoli del fatto che per le strade si vive di prostituzione, droghe, armi bianche, furti, il jineterismo con profili falsi, ma non spetta a me risolverlo, io non sono Dio, ci sono le autorità che devono fare il loro lavoro," ha espresso.
Nei suoi messaggi successivi, Leyet ha insistito sul fatto che la sua reazione pubblica fosse motivata unicamente dall'amore e dalla disperazione di un padre di fronte alla scomparsa della propria figlia.
Rifiutò le critiche ricevute e sottolineò che la sua priorità è sempre stata che la minore ritornasse viva e in condizioni di salute stabili.
Ha affermato inoltre che ora spetta alle autorità indagare su quanto accaduto e far rispettare la giustizia se sono stati commessi dei reati, mentre ha ribadito la sua preoccupazione per l'esistenza di predatori e reti che mettono in pericolo ragazze e adolescenti.
Il caso ha generato una vasta mobilitazione comunitaria sui social media, con appelli a condividere informazioni e a proteggere le minorenni. Ha anche riportato al centro del dibattito la vulnerabilità degli adolescenti e la necessità di una maggiore protezione familiare, sociale e istituzionale per evitare situazioni
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