Apagoni programmati confermano il peggioramento della crisi energetica a Cuba

Con cifre sempre più scandalose, la domanda che domina oggi per le strade di Cuba non è se ci saranno blackout, ma quante ore senza elettricità dovremo sopportare di nuovo.

Immagine di riferimento creata con Intelligenza ArtificialeFoto © CiberCuba / Sora

I cubani affrontano questo martedì un'altra giornata di blackout generalizzati, in mezzo a una crescente diffidenza verso i dati ufficiali e a una indignazione accumulata per anni di crisi energetica senza soluzione.

La nota informativa più recente della Unión Eléctrica (UNE) ha rivelato che l'impatto reale di lunedì ha superato di quasi 100 MW la cifra che era stata annunciata per l'ora di punta il giorno precedente.

Cattura dello schermo Facebook / UNE

Mentre la UNE prevedeva un impatto di 1.862 megawatt (MW) per lunedì, l'impatto massimo effettivo è stato di 1.952 MW, registrato alle 21:40, un scostamento che rafforza la percezione sempre più diffusa che le cifre ufficiali non riflettano fedelmente l'entità del collasso elettrico.

Questo martedì, la situazione non migliora. Secondo il rapporto ufficiale, alle 06:00 del mattino la disponibilità del Sistema Elettrico Nazionale (SEN) era di soli 1.900 MW, rispetto a una domanda stimata di 3.270 MW, il che ha provocato un deficit immediato di 1.401 MW.

Nell'orario di punta di questa sera, si stima un'affettazione di fino a 1.872 MW, se si rispettano le previsioni del funzionamento parziale di sette motori nella patana di Regla (48 MW).

I 24 nuovi parchi solari hanno fornito appena 2.392 megawattora (MWh) nel giorno precedente, con una potenza massima di 473 MW, insufficiente per compensare i blackout né garantire stabilità al sistema.

Il resto dei dati non invita all'ottimismo: rimangono fuori servizio, per guasti o manutenzione, le unità 6 di Mariel, 2 di Felton, 5 di Diez de Octubre, 3 e 5 di Renté, così come Santa Cruz e Céspedes. A questo si aggiungono 467 MW fuori dal sistema per mancanza di combustibile.

La cittadinanza, esa fatigata da una crisi cronica che non concede tregua, mette in discussione apertamente la veridicità dei rapporti della UNE. Sui social media proliferano le segnalazioni di blackout molto più lunghi e frequenti di quanto annunciato, così come testimonianze che indicano una pianificazione caotica e squilibrata.

Nel frattempo, il regime di Miguel Díaz-Canel continua a destinare risorse milionarie alla costruzione di hotel e infrastrutture turistiche, mentre la popolazione soffre per interruzioni elettriche quotidiane, senza accesso stabile a servizi di base come l'acqua o la refrigerazione degli alimenti.

La disconnessione tra le priorità del governo e le reali necessità dei cittadini non fa altro che aumentare la disperazione.

Con cifre sempre più scandalose, la domanda che oggi domina le strade di Cuba non è se ci saranno blackout, ma quante ore senza elettricità dovremo sopportare ancora.

L'Avana crolla anche: 24 ore senza luce e blackout notturno massivo

L'Empresa Eléctrica de La Habana ha confermato che la capitale ha subito un'interruzione elettrica per 24 ore lunedì, con un picco di blackout di 128 MW alle 21:40.

Il servizio non è stato completamente ripristinato fino alle 6:05 di martedì mattina. Come indicato dall'ente statale sui suoi , è stato necessario coinvolgere anche il blocco di riserva (B1), un chiaro segnale del collasso operativo.

Cattura dello schermo Facebook / Azienda Elettrica de La Habana

Inoltre, è stato pubblicato il programma ufficiale dei blackout per martedì e la mattina di mercoledì 6 agosto, con interruzioni programmate per tutti i gruppi di utenti —incluso nuovamente quello di riserva— in fasce di tempo tra le 2 e le 4 ore durante tutta la giornata e la notte.

L'azienda ha ricordato che, sebbene un blocco non appaia nell'elenco di pianificazione, può rimanere senza servizio se si verifica un guasto.

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