Il Governo Municipale di Río Cauto, a Granma, ha attaccato questo mercoledì la madre cubana Mayelín Carrasco Álvarez, che lo scorso weekend ha guidato una protesta nella piazza della sua comunità.
La donna ha denunciato che nel quartiere di Pueblo Viejo c'era fame e che non aveva cibo per nutrire i suoi tre figli.
In una dichiarazione su Facebook, l'Amministrazione Locale ha risposto alle dichiarazioni di Carrasco, ritenendo che si sia trattato di un atteggiamento "inaccettabile" da parte della donna, affermando che alla sua famiglia è stata fornita una "soluzione temporanea con pareti di legno e zinco" per migliorare le loro condizioni abitative.

La risposta del Governo sottolinea che, secondo il Decreto 25, che modifica alcuni articoli della Legge 105 di Sicurezza Sociale a Cuba, un nucleo familiare è considerato vulnerabile quando non ci sono persone idonee al lavoro, quando i redditi sono insufficienti, o quando non ci sono familiari obbligati a fornire supporto.
Il Governo Municipale ha comunicato che la Direzione del Lavoro e della Sicurezza Sociale di Río Cauto ha aggiornato la caratterizzazione del nucleo familiare di Mayelín Carrasco attraverso visite domiciliari e scambi con i fattori comunitari.
Secondo la versione ufficiale, gli sono state offerte più di cinque opportunità di lavoro, comprese posizioni come assistente generale in un'istituzione educativa e nella UEB Calisur; tuttavia, Carrasco ha rifiutato tutte le offerte.
Inoltre, è stato specificato che è stata offerta al suo compagno una posizione di lavoro nella UBPC e CCS di Guamo Viejo come custode e carbonaro, ma anche questa offerta è stata rifiutata.
"En Cuba nessuno rimane abbandonato", concluse il comunicato del Governo Municipale di Río Cauto.
La risposta arriva nel mezzo di una crescente discussione sulle difficoltà economiche in diverse regioni del paese, e il malcontento della popolazione dell'isola in un contesto di profonda crisi e di aumento della repressione.
La nota del governo non menziona che dopo la sua protesta la madre, di 47 anni, è stata arrestata con violenza per aver protestato da sola nella piazza "Ángel Fría", nel comune granmense di Río Cauto.
Domande frequenti sulla protesta di Mayelín Carrasco Álvarez a Río Cauto
Perché ha protestato Mayelín Carrasco Álvarez nella piazza di Río Cauto?
Mayelín Carrasco Álvarez ha protestato per denunciare la mancanza di cibo nella sua comunità di Guamo Viejo e la situazione di fame che colpisce la sua famiglia, composta da lei e dai suoi tre figli. Nonostante abbia ricevuto una casa di legno e zinco come "facilità temporanea", la scarsità di alimenti e la mancanza di supporto statale l'hanno spinta a manifestare pubblicamente.
Qual è stata la risposta del Governo di Río Cauto alla protesta di Mayelín Carrasco?
Il Governo di Río Cauto ha considerato la protesta di Mayelín Carrasco come un atteggiamento "inaccettabile". Hanno affermato che erano state offerte diverse opportunità lavorative a lei e al suo partner, che sono state rifiutate. L'amministrazione ha sottolineato che era stata fornita una sistemazione temporanea per migliorare le sue condizioni di vita. Tuttavia, non è stato menzionato l'uso della forza durante il suo arresto.
Come è stata arrestata Mayelín Carrasco Álvarez dopo la sua protesta?
Mayelín Carrasco Álvarez è stata arrestata in modo violento da agenti della Polizia politica, che l'hanno fatta scendere dal palco della piazza Ángel Fría a Río Cauto. Nonostante la resistenza di Carrasco e le urla di supporto di alcuni vicini, gli agenti hanno ignorato tutto e hanno proceduto con il suo arresto.
Qual è stata la reazione della comunità di fronte alla protesta di Mayelín Carrasco?
La protesta di Mayelín Carrasco ha generato un'ondata di indignazione e supporto sui social media, dove molti hanno elogiato il suo coraggio. Tuttavia, durante la protesta, pochi vicini si sono uniti attivamente alla sua causa, sebbene alcuni abbiano gridato a sostegno quando è stata arrestata. Questa mancanza di azione collettiva riflette la paura e la repressione generalizzata nella società cubana.
Archiviato in: