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Il regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo ha annunciato il suo ritiro dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite (ONU), in risposta all'ultimo rapporto del Gruppo di Esperti sui Diritti Umani riguardante il Nicaragua (GHREN).
Il rapporto, presentato il 26 febbraio 2025, segnala che l'Esercito del Nicaragua ha partecipato alla repressione delle proteste del 2018, contraddicendo la versione ufficiale del governo. Documenta inoltre violazioni sistematiche dei diritti umani, comprese esecuzioni extragiudiziali, detenzioni arbitrarie, esilio forzato e repressione politica.
La vicepresidenta Rosario Murillo, nel suo discorso di mezzogiorno, ha affermato che l'uscita del Nicaragua dal Consiglio dei Diritti Umani è un "atto di decenza" e una misura per "preservare il decoro e l'orgoglio" del paese.
In una missiva indirizzata al presidente del Consiglio dei Diritti Umani, Jürg Lauber, il governo del Nicaragua ha espresso il suo rifiuto alle accuse contenute nel rapporto e ha qualificato i meccanismi dell'ONU come "una cassa di risonanza di coloro che hanno attentato alla pace e alla tranquillità" nel paese.
"Per il Nicaragua, questi meccanismi irrispettosi hanno perso la loro natura e la loro decenza, non li riconosciamo e non ci vediamo come parte o complici di abusi contro la sovranità, l'uguaglianza degli Stati e la dignità dei popoli. Per tale motivo, il Nicaragua comunica la sua decisione sovrana e irrevocabile di ritirarsi dal Consiglio dei Diritti Umani e da ogni attività ad esso correlata e da tutti i suoi meccanismi satelliti", ha dichiarato Murillo.
Il comunicato è stato firmato anche dal ministro degli Affari Esteri, Valdrack Jaentschke, il quale ha ribadito che il governo non riconosce il Gruppo di Esperti sui Diritti Umani dell'ONU né l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani.
Il rapporto dell'ONU sulla Nicaragua
Il Gruppo di Esperti sui Diritti Umani riguardo al Nicaragua ha presentato il suo rapporto il 26 febbraio 2025, documentando l'evoluzione del paese verso uno Stato autoritario sotto il controllo assoluto di Ortega e Murillo.
Il rapporto afferma che l'Esercito del Nicaragua ha partecipato attivamente alla repressione delle proteste del 2018, con esecuzioni extragiudiziali e ordini diretti per "neutralizzare" i manifestanti. Espone anche che il regime ha intensificato la persecuzione contro l'opposizione, ricorrendo alla disconazionalizzazione, detenzioni arbitrarie e confische di beni.
Inoltre, il documento segnala che il governo del Nicaragua ha promosso una riforma costituzionale che ha eliminato gli ultimi controlli istituzionali sull'Esecutivo, consolidando un sistema di repressione in cui lo Stato e il partito al governo agiscono come un'unica entità.
Gli esperti delle Nazioni Unite hanno avvertito che alcuni dei crimini documentati potrebbero costituire crimini contro l'umanità e hanno raccomandato azioni legali internazionali contro il Nicaragua, comprese denunce presso la Corte Internazionale di Giustizia.
Dal aprile 2018, il regime di Ortega e Murillo è stato segnalato da organismi internazionali per la repressione delle proteste, la chiusura di mezzi di comunicazione e la persecuzione di oppositori.
Il rapporto del GHREN ricorda anche che, nel settembre 2024, 135 prigionieri politici sono stati espulsi in Guatemala e privati della loro nazionalità, portando a un totale di 452 persone denazionalizzate negli ultimi anni.
Inoltre, il 18 febbraio 2025, è entrata in vigore una riforma costituzionale che ha eliminato l'indipendenza dei poteri legislativo e giudiziario, stabilendo un dominio totale dell'Esecutivo sulle istituzioni del paese.
Il ritiro del Nicaragua dal Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU conferma il rifiuto del regime di Ortega e Murillo di sottoporsi a qualunque scrutinio internazionale, mentre mantiene la sua posizione di respingere le accuse di violazioni dei diritti umani.
Domande frequenti sul ritiro del Nicaragua dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite
Perché il Nicaragua ha deciso di ritirarsi dal Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU?
Il Nicaragua si è ritirato dal Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU in risposta al rapporto del Gruppo di Esperti sui Diritti Umani sul Nicaragua, che ha documentato violazioni sistematiche dei diritti umani da parte del regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo. Il governo nicaraguense ha definito i meccanismi dell'ONU come "irrispettosi" e ha deciso di non partecipare a quelli che considerano "abusi" contro la propria sovranità.
Cosa accusa il rapporto dell'ONU nei confronti del governo del Nicaragua?
Il rapporto dell'ONU accusa il governo del Nicaragua di violazioni sistematiche dei diritti umani, comprese esecuzioni extragiudiziali, detenzioni arbitrarie e repressione politica. Inoltre, documenta la partecipazione dell'Esercito nella repressione delle proteste del 2018 e segnala la riforma costituzionale che elimina i controlli istituzionali sull'Esecutivo.
Come ha reagito la comunità internazionale di fronte al ritiro del Nicaragua dal Consiglio dei Diritti Umani?
La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per il deterioramento della situazione dei diritti umani in Nicaragua. Organizzazioni e governi hanno sottolineato che il ritiro dal Consiglio dei Diritti Umani riflette la negazione del regime di Ortega e Murillo di accettare il monitoraggio internazionale e affrontare le accuse di violazioni dei diritti umani.
Quali implicazioni ha la riforma costituzionale in Nicaragua menzionata nel rapporto?
La riforma costituzionale in Nicaragua consolida il potere assoluto del regime di Ortega e Murillo eliminando i controlli sull'Esecutivo e ufficializzando il ruolo di copresidenza di Rosario Murillo. Questa misura rafforza la concentrazione di potere ed elimina l'indipendenza dei poteri Legislativo e Giudiziario, intensificando la repressione e il controllo sulle istituzioni del paese.
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