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Un articolo pubblicato su Cubadebate riguardo a recenti dichiarazioni di Marco Rubio, segretario di Stato degli Stati Uniti, ha scatenato un'ondata di risposte sui social media, dove i cubani hanno messo in discussione la posizione del media ufficiale.
L'articolo, originariamente un post su Facebook dell'utente Orestes Hernández Hernández, che lavora presso il Ministero degli Affari Esteri dell'isola (MINREX), rifiuta la posizione di Rubio in un'intervista con Fox News.
“No ho alcuna intenzione di andare a L'Avana con questo regime al potere, se non per discutere quando se ne andranno”, furono le parole del cubanoamericano che suscitarono l'ira dei comunisti dell'Avana.
Tuttavia, Cubadebate e Hernández Hernández hanno ricevuto risposte decisamente forti da numerosi cubani, i quali non guardano di buon occhio il fatto che il governo comunista critichi il politico mentre accoglie con favore le rimesse e i dollari provenienti dagli Stati Uniti.
"A lui non lo vogliono, ma le rimesse sì," ha commentato un utente, riflettendo il sentimento di molti che hanno sottolineato la dipendenza economica dell'isola.
Un altro internauta ha ironizzato: "I comunisti non vogliono Marco Rubio, ma impazziscono per il dollaro statunitense".
Il dibattito ha affrontato anche la mancanza di libertà all'interno del paese. Un commento ha sottolineato: "Noi non vi vogliamo neanche a voi e ai vostri dirigenti delinquenti, e voi non ve ne andate", mentre un altro ha chiesto un sondaggio all'interno di Cubadebate per misurare la vera opinione del popolo su questo tema.
Le critiche hanno inoltre evidenziato le condizioni di vita a Cuba: "Non lo vogliono, come non vogliono ascoltare il popolo, la sua voce, le sue richieste, i suoi desideri di cambiare tutto e far progredire un paese che un tempo era un PAESE," ha denunciato un altro cittadino dell'isola.
Le reazioni evidenziano il malcontento di una parte della popolazione, che non solo rifiuta l'approccio dei media ufficiali, ma che mette anche in discussione le priorità del governo cubano in mezzo alla crisi economica e sociale che attraversa l'isola.
Marco Rubio, un rivale diretto delle dittature
Marco Rubio, il primo cubanoamericano a guidare la diplomazia statunitense, ha mantenuto una linea dura contro il governo cubano. Nel 2016, quando ambiva alla presidenza, aveva già affermato che non avrebbe mai viaggiato a Cuba senza un cambio di regime, una posizione che riafferma ora dal suo incarico nel governo degli Stati Uniti.
Ha solo poche ore, durante la sua visita in Costa Rica, ha anche esposto responsabilizzando Cuba, Nicaragua e Venezuela per la crisi migratoria nell'emisfero, definendo i loro governi "nemici dell'umanità".
Domande Frequenti sulle Critiche al Regime Cubano e la Posizione di Marco Rubio
Perché i cubani criticano il regime e Cubadebate per i loro commenti su Marco Rubio?
I cubani criticano il regime e Cubadebate perché vedono una contraddizione nel fatto che il governo critichi Marco Rubio mentre accetta rimesse e dollari dagli Stati Uniti, che sostengono l'economia dell'isola. Le critiche evidenziano la dipendenza economica di Cuba dai dollari statunitensi e il malcontento nei confronti della gestione governativa.
Qual è la posizione di Marco Rubio riguardo al regime cubano?
Marco Rubio ha mantenuto una posizione critica e durevole nei confronti del regime cubano. In qualità di segretario di Stato, ha riaffermato la sua intenzione di non visitare Cuba finché il regime resterà al potere, definendolo un “disastro” e attribuendogli la responsabilità della crisi sull'isola.
Quale impatto potrebbe avere la politica di Marco Rubio a Cuba?
La politica di Marco Rubio potrebbe significare un aumento delle sanzioni e delle restrizioni verso Cuba, il che eserciterebbe pressione sul regime e sui suoi alleati. Questo potrebbe ulteriormente colpire l'economia cubana già indebolita e le sue relazioni internazionali, in un momento di crisi economica e sociale nell'isola.
Come rispondono i cubani alle misure economiche del governo?
Le misure economiche del governo sono state ricevute con rifiuto da parte dei cubani, che criticano la dipendenza dal dollaro e le restrizioni che influenzano l'economia locale. Le reazioni sui social media riflettono il malcontento e la frustrazione, con molti che chiedono un cambiamento di gestione.
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