In Cuba sono state condannate più di 1.600 persone per il sacrificio di bestiame e la vendita della sua carne.

Il 78% dei condannati ha ricevuto sanzioni fino a 15 anni.

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Un totale di 1.615 cittadini cubani sono stati sanzionati nel 2024 per comportamenti legati al reato di macellazione illegale di bovini e traffico delle loro carni, ha riferito questo martedì il giornale ufficiale Granma.

In un testo firmato da Tomás Betancourt e Alina de Fátima Santana, entrambi magistrati del Tribunale Supremo Popolare, si è comunicato che il 90 per cento degli incriminati ha ricevuto pene detentive, di cui il 78 per cento con sanzioni fino a 15 anni.

Allo stesso modo, in conformità con le disposizioni del Codice Penale, agli imputati per questi reati è stata applicata - tenendo conto delle circostanze associate ai fatti - la confisca di beni o altre sanzioni accessorie previste dalla legge.

In modo analogo, nei casi in cui era necessario, è stata concordata l'obbligazione dei soggetti ritenuti responsabili di risarcire le parti lese per l'importo dei danni arrecati.

Il testo fa inoltre notare che il 1° marzo di quest'anno è iniziato l'esercizio di controllo dell'uso e della proprietà della terra e della zootecnia, che intende visitare oltre 80.000 possessori di bestiame nel paese, sia persone fisiche che giuridiche.

In base a quanto esposto, questa ricerca ha come obiettivo quello di ordinare il patrimonio zootecnico e raggiungere una maggiore disciplina nei campi, affinché ogni produttore comprenda la responsabilità che ha come allevatore.

Fino a maggio, Las Tunas era il territorio cubano con la maggiore incidenza nel furto e nel sacrificio di bestiame (mucche e cavalli). Solo nei primi quattro mesi di quest'anno sono stati registrati 1.954 reati legati al prelievo e al sacrificio di 3.480 capi di bovino e equino.

Inoltre, a giugno si è appreso che in sole 24 ore, Guantánamo è stata teatro di 23 furti e sacrifici di bestiame, secondo quanto riportato dal governo provinciale.

Gli incidenti riflettono un aumento costante di questo tipo di reati, a cui si aggiungono altri furti e comportamenti indisciplinati che colpiscono sia la popolazione che l'economia locale.

La provincia di Holguín ha chiuso il 2022 con oltre 4.500 capi persi a causa di furti e macellazioni, e fino a dicembre 2023, questo numero è salito a 7.400.

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