Thiago Lacerda, il Giuseppe Garibaldi, è a Cuba e la sua visita risveglia nostalgia tra le ammiratrici



Thiago Lacerda, attore brasiliano, visita Cuba in qualità di giurato del Festival del Cinema Latinoamericano. Ha sottolineato il legame del pubblico cubano con il cinema ed ha espresso il desiderio di tornare con la sua famiglia.

Thiago LacerdaFoto © Facebook / Hotel Nacional de Cuba

Il attore brasiliano Thiago Lacerda, ricordato a Cuba per il suo personaggio Giuseppe Garibaldi, si trova all'Havana in veste di giurato della 46ª Edizione del Festival Internazionale del Nuovo Cinema Latinoamericano, secondo una nota datata 12 dicembre 2025.

La sua visita ha incluso attività pubbliche e incontri con media e istituzioni legate all'evento cinematografico, tra cui uno scambio con la stampa dal Hotel Nacional e apparizioni in programmi televisivi.

Durante un incontro con la stampa tenutosi questo venerdì nel Hotel Nacional, Lacerda ha espresso la sua gioia per essere a Cuba e per partecipare a quella che ha descritto come una “grande festa del settimo arte” nella regione.

Captura di Facebook

In conversazione per il portale ufficiale Prensa Latina, ha confessato che era un viaggio che aspettava da tempo e ha detto di portare con sé, tra le altre impressioni, il modo “carino” in cui il pubblico cubano si connette con il cinema.

Ha anche assicurato che vedere “la gente nelle sale e per le strade”, lo scambio con i colleghi della giuria, i film e il cinema latinoamericano, erano stati “un'esperienza” e “un grande momento” nel paese. 

Consultato da Prensa Latina su come percepisce il dialogo tra la sua carriera televisiva (telenovelas) e il suo lavoro nel cinema —nel contesto di un festival che valorizza il cinema d'autore e l'identità regionale—, l'attore ha risposto che trova “molto bello” il modo in cui i personaggi si connettono con le persone.

Captura di Facebook

In quello stesso scambio, ha affermato di avere in mente di tornare con il suo spettacolo teatrale e che forse ritornerà “in un altro momento” con la sua famiglia.

Inoltre, ha detto di sentirsi orgoglioso del suo lavoro in televisione e lo ha descritto come una buona via per avviare quella relazione con il pubblico.

Captura di Facebook

In delle sue dichiarazioni, Lacerda ha parlato anche del cinema latinoamericano come uno spazio di coesione e ha sostenuto che l'arte e la cultura sono un forte strumento di “provocazione intellettuale” e “politica”.

Al festival le augurò continuità e desiderò che le prossime edizioni mantenessero il livello dell'attuale in quanto a qualità dei film e del cinema latinoamericano.

Captura di Facebook

Come giurato, si è descritto come un “spettatore positivo” del lavoro dei colleghi, e ha detto che valutare gli risulta facile e piacevole, oltre a essere un esercizio per guardare il percorso di altri creatori.

In quella stessa linea, si è definito come “contastorie” e ha sottolineato che in questo mestiere non possono mancare il senso, la sorpresa, la creatività e l'originalità; anche se ha affermato di essere nato per raccontare storie davanti alla telecamera, non ha escluso la possibilità di dirigere in futuro.

Ante l'idea di portare in Brasile un oggetto rappresentativo di Cuba, rispose che si sarebbe portata “il sorriso del popolo cubano” e la sua gentilezza; e nel definire Cuba in una parola o frase, disse: “Cuba bella”.

Lacerda ha partecipato anche sabato nello spazio televisivo “Al Mediodía”, con Marino Luzardo. Nel programma, ha tenuto una conversazione “ricca di aneddoti”.

Thiago Lacerda è diventato particolarmente popolare a Cuba e in altri paesi per aver interpretato Giuseppe Garibaldi nella miniserie A Casa das Sete Mulheres, un personaggio storico che ha consolidato la sua immagine di affascinante e gli ha dato una grande visibilità internazionale.

Nel corso della sua carriera ha alternato con successo il dramma televisivo, il cinema e il teatro, lavorando sia in produzioni commerciali che in progetti di maggiore profilo artistico.

Nel piano personale e professionale, è riconosciuto per la sua solida formazione, la sua versatilità interpretativa e per mantenere una carriera attiva oltre lo stereotipo del bel tenebroso televisivo che ha caratterizzato i suoi esordi.

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