Un'altra tragedia legata ai blackout: coppia muore asfissiata a Pinar del Río mentre utilizza un generatore elettrico



La coppia celebrava il ritorno dell'uomo al lavoro come tassista, ma è saltata la luce e hanno acceso il generatore. Il giorno dopo sono stati trovati morti in casa.

Calle di Pinar del RíoFoto © Facebook / Cuba en Fotos / Roberto Suárez

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Una nuova tragedia colpisce Pinar del Río in mezzo ai prolungati blackout che tengono il paese in una spirale di rischio e usura quotidiana.

Una coppia identificata come Carmelo e Niurka è stata trovata senza vita all'interno della propria abitazione in via Alameda, tra la Scuola Secondaria 1200 e la cantina Los Padrinos, dopo aver acceso un generatore elettrico per affrontare la mancanza di corrente.

La notizia è stata divulgata su Facebook dalla pagina "Nio reportando un crimen", che ha ricevuto la testimonianza di una vicina in forma anonima.

Secondo il racconto, la coppia stava celebrando il ritorno di Carmelo al lavoro come tassista, ma la festa è stata interrotta martedì sera quando l'elettricità è andata di nuovo via.

Di fronte all'oscurità, hanno acceso un generatore, una pratica che è diventata abituale nel paese a causa dei black-out che durano oltre 20 ore, ma che espone le famiglie a un pericolo mortale.

Non avendo notizie di loro il giorno dopo, il fratello di Carmelo e un vicino furono costretti a sfondare la porta intorno alle 9:00 del mattino di mercoledì. Li trovarono sul letto, senza segni di vita.

Le prime impressioni indicano una possibile asfissia per inalazione di gas del generatore, sebbene la conferma ufficiale dipenda dalle autorità forensi.

Captura di Facebook / Nio che riporta un crimine

Una comunità lacerata da una tragedia evitabile

Il quartiere è in stato di shock. Vicini e amici hanno espresso il loro dolore per la morte di Carmelo e Niurka, e diverse persone vicine hanno confermato la veridicità dei fatti:

"Lamento questa grande perdita per la mia amica Yaquelin e per sua sorella che è mancata, eravamo amiche", ha scritto una donna.

I commenti nel post tracciano un panorama di paura, precarietà e rassegnazione, dove le centrali elettriche -diventate l'unico mezzo per cucinare, dormire con ventilazione o preservare alimenti- rappresentano al contempo una soluzione e una minaccia.

Una utente ha segnalato il comportamento della sua vicina: "Ha una pianta molto rumorosa che non scarica e crede che mi danneggerà se la accende... ma mette anche a rischio la sua vita e quella di suo figlio".

Un altro testimone ha ricordato un caso a Guanabacoa, dove una coppia è stata trovata svenuta per intossicazione e è sopravvissuta per poco. "La pianta non può essere messa dentro casa a causa dei gas", ha sottolineato.

Le tragedie si ripetono dolorosamente: "Ieri sono passati tre mesi da quando è successo anche ai miei vicini. Niurka, Yoandry e il loro bambino Pedritín, di appena 6 anni", ha detto un altro utente.

Diversi utenti segnalano che le famiglie collocano i generatori all'interno delle case per evitare furti.

Questa contraddizione mortale è diventata il ritratto di un paese dove i blackout costanti costringono a scegliere tra perdere l'attrezzatura o rischiare la vita.

"Le persone sanno che quelle piante non dovrebbero essere lasciate dentro, ma non possono neanche metterle fuori perché gliele rubano... Sono intrappolate", disse uno.

"Se non ci fossero i violenti blackout, nessuno sarebbe esposto a questo tipo di morte. Il governo sta uccidendo il popolo in un modo o nell'altro", ha scritto un altro, riflettendo l'indignazione generalizzata.

Incluso chi non possiede generatori soffre: "I miei vicini lo mettono attaccato a casa mia, e a loro non fa male, ma a me sì. Quell'odore è molto forte, sono asmatica e non dormo per quel gas che mi fa star male", ha denunciato un'altra persona colpita.

La morte di Carmelo e Niurka rimette in evidenza come la crisi energetica spinga la popolazione a misure disperate che sfociano in tragedie ricorrenti, mentre continuano gli blackout che sconvolgono la vita del paese.

Altre morti recenti

En agosto dell'anno scorso, un cubano di 30 anni e sua figlia di appena due anni sono deceduti nel municipio di Amancio Rodríguez, Las Tunas, a causa di una fuga di gas da un impianto elettrico.

Secondo quanto riportato dalle autorità locali, la madre della minorenne, di 31 anni, è stata trovata con mancanza di respiro e dolore al petto, ma ancora in vita.

Il tragico evento è avvenuto in un'abitazione situata in via 20 Aniversario, nella località di Camblor, che fa parte della circoscrizione n. 58 del consiglio popolare La Carretera.

Le informazioni hanno dettagliato che nel bagno della casa è stato trovato il corpo dell'uomo e nel letto, tra le braccia della madre, la bambina di due anni.

La fonte ufficiale ha precisato che il triste incidente è avvenuto "a causa della fuoriuscita di monossido di carbonio da un impianto elettrico da 1200 watt, marca Saco, di proprietà della famiglia e che stava generando elettricità durante la notte all'interno dell'abitazione".

Giorni dopo, un servizio del quotidiano ufficialista Periódico 26, della provincia di Las Tunas, ha messo in guardia sui pericoli derivanti da un uso improprio delle generatori elettrici domestici.

Il rotativo ha segnalato che l'incidente non era un caso isolato, ma non ha spiegato che il consumo di queste piante è aumentato nel paese a causa della crisi energetica che costringe le famiglie a subire diverse ore di blackout ogni giorno.

Avviso importante

Non si deve mai accendere un generatore a combustione (diesel o benzina) all'interno di un'abitazione o di uno spazio chiuso.

Questi apparecchi emettono monossido di carbonio (CO), un gas altamente tossico, incolore e inodore, che può provocare asfissia in pochi minuti.

Il generatore deve essere collocato all'esterno, in un'area ben ventilata e lontana da porte e finestre, per evitare l'accumulo di gas mortali.

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