Nuove immagini diffuse dalla giornalista Maylin Legañoa, di Telemundo 51, offrono uno sguardo inedito all'operazione di polizia a Palmetto Estates che è terminata con la morte del giovane cubano Christopher Barata, di 21 anni, e l'arresto di suo fratello, Cristian, accusato di possesso e promozione di pornografia infantile.
Il video, catturato da una telecamera Ring installata nel portone dell'abitazione, mostra il momento in cui diversi agenti del team SWAT dell'Ufficio dello Sceriffo di Miami-Dade arrivano in formazione tattica: avanzano silenziosi, con i fucili alti e scudi balistici, fino a quando uno di loro si avvicina direttamente al campanello digitale e copre la telecamera con del nastro adesivo, bloccando qualsiasi registrazione visiva del resto dell'operazione.
Il breve frammento non mostra colpi né arresti, ma rivela l'intensità del dispiegamento poliziesco nei secondi precedenti alla sparatoria che ha messo fine alla vita di Christopher, il quale, secondo la versione ufficiale, è uscito armato e non ha obbedito agli ordini degli agenti. La famiglia insiste che questo sia falso.
La madre dei giovani, Judimí Rodríguez, ha ripetuto a vari mezzi che suo figlio è stato “sorpreso mentre dormiva”, che non aveva un'arma in mano e che “è stato ucciso nel soggiorno” senza che la famiglia capisse cosa stesse succedendo.
Un altro parente ha detto di aver ricevuto una chiamata disperata che chiedeva di prendere il bambino piccolo che viveva in casa. “Nessuno ci ha spiegato nulla”, ha sottolineato.
Le immagini diffuse ora non chiariscono cosa siano accadute all'interno dell'abitazione, ma alimentano i dubbi di una famiglia che afferma che l'irruzione è stata sproporzionata e che addirittura hanno messo in discussione se abbiano sbagliato casa, versione che lo sceriffo di Miami-Dade, Rosie Cordero-Stutz, ha categoricamente smentito.
Mentre il Dipartimento per il Rispetto della Legge della Florida continua a indagare sulla sparatoria, il dolore dei Barata si intreccia con un processo giudiziario complesso contro Cristian, il quale affronta 25 accuse relative a materiale di abuso infantile e rimane in custodia con una cauzione.
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