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Lo che sembrava l'ultimo tratto di un doloroso processo è diventato un'altra incubo per la famiglia di Elianis Betsalie Toro Martínez, la giovane ballerina cubana assassinata durante l'attacco armato e l'incendio nel bar Lacoss, a Puebla.
Purtroppo, sebbene diverse fonti ufficiali e mediatiche in Messico abbiano riportato che il governo di Cuba si sarebbe fatto carico della repatriazione dei resti, la realtà ha colpito direttamente i suoi genitori quando l'agenzia funebre messicana ha comunicato loro che devono pagare 2.500 dollari per poter inviare le ceneri nell'isola.
La notizia è stata confermata da Reto Diario, che ha riportato che Cuba ha coperto solo le spese funerarie e l'incinerazione, escludendo il costo del trasferimento internazionale, nonostante, secondo la famiglia, fossero stati informati in precedenza che tutte le spese sarebbero state sostenute dallo Stato cubano.
Il diario Cambio, in un articolo firmato dalla giornalista Karla Hernández, ha confermato la situazione e ha aggiunto che i genitori di Elianis sono rimasti “bloccati a Puebla” poiché non hanno i mezzi per raccogliere il denaro richiesto dall'agenzia funebre.
Sono arrivati in Messico devastati, con visti umanitari e sperando nell'intervento del loro governo, ma ora rimangono intrappolati in un limbo economico ed emotivo, impossibilitati a tornare a Cuba con le ceneri della loro unica figlia.
La giornalista Martha Berra, del media A Tiempo, che ha seguito il caso fin dall'inizio, ha confermato su X che la pompa funebre richiede 2.500 dollari perché Cuba “ha coperto solo le spese funebri e di cremazione”. Nel suo messaggio, Berra ha sottolineato che la famiglia sta vivendo una nuova fase di angoscia.
Il giro nella storia avviene poche ore dopo che diversi media messicani hanno riportato dichiarazioni ufficiali che suggerivano il contrario. In un'intervista precedente pubblicata da A Tiempo Noticias, dove la fiscal Idamis Pastor ha confermato di aver autorizzato l'incenerimento del corpo di Elianis, il mezzo ha affermato che il governo cubano coprirebbe sia le spese funerarie che quelle di rimpatrio, in un evento definito “senza precedenti”, poiché normalmente non si autorizza l'incenerimento in casi ancora sotto indagine.
Quella stessa versione è stata gestita fino a ieri, quando Cuba stava gestendo la repatriatione del corpo di Elianis “secondo la volontà della famiglia”, come ha riferito il Consolato cubano in Messico. Ma oggi, la famiglia affronta una realtà molto diversa.
Elianis, madre di un bambino piccolo e sostegno economico della sua famiglia a Holguín, è morta avvelenata da monossido di carbonio durante l'attacco al bar Lacoss. I suoi genitori inizialmente poterono riconoscerla solo tramite videoconferenza perché non avevano risorse per viaggiare. Quando finalmente arrivarono a Puebla, identificarono il corpo, svolsero le pratiche e credevano che la repatrizione fosse garantita.
Ora si trovano senza soldi, senza risposte e senza poter tornare a Cuba con le spoglie di loro figlia. La funeraria non rilascerà l'urna fino a quando non verranno pagati i 2.500 dollari. E, per il momento, nessuna autorità cubana ha chiarito perché non è stata mantenuta la promessa di coprire il trasporto né se fornirà ulteriore supporto.
La Procura Generale dello Stato di Puebla ha confermato la detenzione di Gabriel N., alias “El Tato”, indicato come presunto responsabile dell'attacco. Il fermo, risultato di un'operazione interistituzionale, rappresenta il primo passo verso la giustizia per la famiglia della giovane.
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