Gli Stati Uniti riconoscono la deportazione illegale di un guatemalteco sotto asilo



Il caso ha messo in evidenza gravi errori nelle procedure di deportazione dell'amministrazione del presidente Donald Trump.

Operativi di ICE a New OrleansFoto © Telemundo

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Faustino Pablo Pablo, un immigrato guatemalteco che aveva un provvedimento giudiziario che vietava la sua espulsione, è stato deportato per errore dal Servizio di Immigrazione e Controllo delle Dogane (ICE) durante un incontro di routine a New Orleans.

Il Dipartimento della Sicurezza Nazionale (DHS) ha riconosciuto di fronte a un tribunale federale del Texas che la rimozione è stata “illegale” e si è impegnato a facilitare il suo ritorno negli Stati Uniti prima del 12 dicembre.

Il caso, rivelato dall'agenzia EFE, ha messo in evidenza gravi lacune nelle procedure di deportazione dell'amministrazione del presidente Donald Trump, che mantiene una politica migratoria rigorosa ma sotto costante osservazione giudiziaria.

Secondo i documenti giudiziari, Pablo Pablo era entrato nel paese nel 2012 in cerca di asilo, fuggendo dalla violenza in Guatemala.

Anni dopo ottenne un provvedimento di “divieto di espulsione”, una misura che impedisce la sua deportazione nel paese dove potrebbe affrontare torture o persecuzioni.

Nonostante ciò, è stato arrestato da ICE a novembre e deportato con un volo diretto verso la capitale guatemalteca.

Nella sentenza, il giudice David Guaderrama ha stabilito che la deportazione era “illegale” e ha sottolineato che il migrante affronta un “rischio chiaro e grave di subire danni irreparabili” se rimane in Guatemala.

La corte ha ordinato al Governo statunitense di coordinare il suo ritorno immediato e di fornire rapporti quotidiani sul progresso del processo.

Durante l'udienza del 3 dicembre, gli avvocati del Governo hanno ammesso che la rimozione è stata effettuata in modo improprio.

«Pablo Pablo era soggetto a un ordine di sospensione della rimozione verso Guatemala al momento della sua deportazione, e pertanto la rimozione fisica è risultata illegale», hanno riconosciuto i rappresentanti federali dinanzi al tribunale.

Il giudice ha inoltre ordinato al DHS e all'ICE di informare della decisione tutti gli agenti coinvolti e di collaborare con la difesa del migrante per rintracciarlo e facilitare il suo ritorno nel territorio statunitense.

Secondo i registri giudiziari, è stato "programmato tentative" un volo per il suo ritorno, anche se fino a questo momento non è stato concretizzato.

Il caso di Faustino Pablo Pablo non è un fatto isolato. Lo scorso marzo, Kilmar Abrego García è stato deportato in El Salvador nonostante avesse un'ordinanza di protezione valida, e un tribunale federale ha ordinato il suo ritorno.

In modo simile, Jordin Melgar-Salmeron è stato rimosso dopo aver ricevuto una sospensione di espulsione, costringendo il Governo a gestire il suo ritorno.

La situazione ha suscitato preoccupazione tra avvocati dell'immigrazione e organizzazioni per i diritti umani, che avvertono dell'aumento delle deportazioni "erronee" e del rischio che affrontano centinaia di migranti protetti da ordini giudiziari di protezione.

“È una persona laboriosa”, hanno detto le figlie di Pablo Pablo da New Orleans a Telemundo, mentre aspettano che loro padre possa tornare negli Stati Uniti per riunirsi di nuovo con la sua famiglia.

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