I blackout tornano a segnare la routine di milioni di cubani questo domenica, con oltre 1.000 MW di deficit nel Sistema Elettrico Nazionale (SEN) e una domanda che supera la reale capacità di generazione sull'isola.
Secondo quanto riportato dalla Unión Eléctrica (UNE) sui suoi social media, il servizio è rimasto interrotto per tutto il giorno precedente e la notte di domenica, con una massima interruzione di 1.404 MW alle sette di sera.
Inoltre, i danni provocati dall'uragano Melissa tengono fuori dal sistema 405 MW nelle province da Las Tunas a Guantánamo.
Alle sei del mattino di questa domenica, la disponibilità totale era di 1.560 MW di fronte a una domanda di 2.250 MW, il che ha comportato un deficit di circa 800 MW per mancanza di capacità.
La UNE ha previsto che, durante l'orario di punta, l'impatto potrebbe arrivare fino a 1.380 MW se le condizioni dovessero rimanere invariate.
Le principali centrali termoelettriche del paese continuano a presentare guasti o sono ferme per manutenzione.
Permancono guaste le unità 3, 5 e 6 della centrale Antonio Maceo, e l'unità 2 di Felton; mentre sono in manutenzione l'Antonio Guiteras, l'unità 2 di Santa Cruz e l'unità 4 di Carlos Manuel de Céspedes, a Cienfuegos.
Alla crisi si aggiunge la scarsità di carburante: 72 centrali di generazione distribuita sono ferme e altri 96 MW rimangono indisponibili per mancanza di lubrificante, portando a 664 MW il totale degli colpiti da questa causa.
Nel contesto critico, il paese è riuscito a sostenere solo 26 parchi solari fotovoltaici nell'ovest e nel centro dell'isola, che hanno contribuito con 514 MW nel loro picco giornaliero.
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