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En i rapporti condivisi dalla pagina di La Tijera e Saúl Manuel nella giornata di questo sabato, figura la denuncia di genitori e caregiver che descrivono lunghe attese, liste che non avanzano e condizioni precarie all'interno del centro.
Secondo le testimonianze, nelle aree sensibili dell'ospedale “ci sono solo due studenti e una dottoressa” per assistere un numero di malati in continuo aumento, compresi i neonati.
A ciò si aggiungono problemi igienici: “neppure a parlarne dei bagni”, riassume uno dei racconti, in un panorama che le famiglie definiscono caotico di fronte all’aumento dei casi febbrili e complicazioni compatibili con il dengue.
Un padre ha raccontato che, dopo essere arrivato con sua figlia, che presentava un aumento dei vomiti, è stato annotato in una lista che non si è mossa per tre ore; ha descritto altri genitori contrariati e un ingresso al servizio “praticamente con la forza” quando la situazione della bambina è peggiorata.
“È davvero un caos,” ha detto mentre richiedeva un'attenzione immediata per i pazienti che stanno peggiorando in sala d'attesa.
Un'altra denunciante ha raccontato che il figlio della sua amica è stato rimandato a casa due volte per mancanza di medicinali e alla fine è finito disidratato. Ha affermato che la famiglia ha dovuto acquistare in strada le soluzioni saline e persino l'intero equipaggiamento per somministrarle.
“Non ci sono farmaci per il vomito, non c'è niente”, ha aggiunto, mentre metteva in discussione un criterio di attenzione che —secondo il suo racconto— prioritizza solo i casi gravi a causa della scarsità e conditiona la somministrazione di farmaci a donne incinte e bambini sotto i 12 anni, lasciando il resto “alla loro sorte”.
In questo contesto, i familiari hanno riferito due decessi di bambini a causa di dengue emorragico, un dato che alimenta l'allerta sulla capacità del sistema di rispondere ai picchi di richiesta pediatrica e di garantire le forniture più basilari in un ospedale di riferimento nazionale.
La situazione, descritta dalle famiglie come insostenibile, mette in evidenza la necessità di un rafforzamento del personale, di approvvigionamento di medicinali e fluidi, e di miglioramenti urgenti nell'igiene ospedaliera, per evitare nuovi esiti fatali e complicazioni prevenibili nei pazienti pediatrici.
Una situazione simile è stata denunciata all'inizio di ottobre a Matanzas, quando le autorità hanno informato che l'Ospedale Pediatrico Provinciale Eliseo Noel Caamaño operava sotto massima pressione assistenziale, con l'occupazione dei letti al limite per l'aumento delle malattie virali nella provincia.
La direzione del centro ha segnalato un elevato afflusso di entrate e ha riorganizzato l'assistenza per rispondere al picco di richiesta.
Inoltre, hanno proceduto a ridistribuire i pazienti all'interno di altre strutture della provincia per decentralizzare l'assistenza dell'ospedale.
Crisi sanitaria a Cuba
In una aggiornamento sulla crisi sanitaria a Cuba, la funzionaria ha spiegato che, durante l'ultima settimana, è stato registrato un aumento significativo di sindromi febbrili inespecifiche, con 109 comuni che hanno segnalato un maggior numero di assistenze per questa causa, e che la positività della IgM per dengue è aumentata, evidenza di trasmissione attiva in diverse province.
Menzionò tra le zone più colpite Guantánamo, Matanzas, Sancti Spíritus, Ciego de Ávila e Villa Clara.
La viceministra ha aggiunto che, sebbene si osservi una diminuzione delle infezioni respiratorie acute, la circolazione virale persiste, motivo per cui ha chiesto di mantenere le misure di protezione individuale, in particolare in vista dell'aumento delle piogge, che può influire sulla qualità sanitaria dell'acqua e favorire la proliferazione dei vettori.
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