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Il presidente del Consiglio della Difesa Provinciale, Yoel Pérez García—dirigente del PCC nel territorio—ha convocato a promuovere un “movimento popolare” per proteggere i tetti, le porte e le finestre di abitazioni e istituzioni, di fronte all'imminente minaccia dell'uragano Melissa.
Secondo il messaggio trasmesso sui social media ufficiali, il funzionario invita a considerare la solidarietà come "strategia principale" per ridurre gli impatti dell'uragano.
L'orientamento include, inoltre, creare riserve di cibo e acqua in ogni municipio e dare priorità ai servizi di igienizzazione e all'assistenza medica prima, durante e dopo l'evento, secondo il messaggio ufficiale diffuso nella provincia.
Il piano prevede un'evacuazione massiva in due modalità: 108.000 persone si sistemeranno presso case di familiari e conoscenti, mentre altre 36.000 saranno protette in centri scolastici attrezzati a tale scopo nel comune di Guantánamo.
Il comunicato mette in evidenza l'autoprotezione comunitaria e la capacità dei vicini di garantire la sicurezza delle proprie abitazioni e di rifornirsi, senza che nel comunicato vengano specificati rafforzamenti materiali, cronoprogrammi per la riparazione dei tetti o distribuzioni di risorse statali su larga scala.
Ese énfasi su cui deve essere la popolazione a “organizzarsi” e “proteggersi”riporta in primo piano un contrasto ricorrente nelle situazioni di rischio: mentre le autorità fanno appello alla responsabilità sociale e alla solidarietà, cresce l'aspettativa che sia lo Stato stesso a proteggere i cittadini con mezzi, logistica e soluzioni strutturali sostenibili.
In parallelo alla preparazione della comunità, la Difesa Civile insiste sul fatto che la disinfezione degli spazi e la disponibilità di servizi medici sono determinanti per evitare focolai e complicazioni sanitarie successive alle piogge, ribadendo al contempo la necessità di garantire acqua e cibo nelle abitazioni e nei centri di protezione temporanea.
Il uragano Melissa continua a guadagnare forza nei Caraibi e ha già raggiunto venti massimi sostenuti di 150 chilometri all'ora, secondo l’ultimo bollettino del Centro Nazionale degli Uragani (NHC) degli Stati Uniti.
L'organismo ha avvisato questo sabato che il sistema “sta iniziando un processo di rapida intensificazione” e potrebbe diventare un uragano di categoria maggiore nelle prossime ore, mentre si avvicina pericolosamente a Giamaica e all'oriente di Cuba.
Il NHC ha localizzato il centro del ciclone a 16.6 gradi nord e 75.5 gradi ovest, a circa 210 chilometri a sud-est di Kingston, Giamaica, e 405 chilometri a sud-ovest di Port-au-Prince, Haiti, che si sta spostando lentamente verso ovest a 6 km/h.
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