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Di fronte all'aumento dei casi di dengue e chikungunya, la provincia di Guantánamo ha attivato un rifugio per bambini presso l'Istituto Preuniversitario Vocazionale di Scienze Esatte (Ipvce) José Maceo Grajales, destinato a bambini con sintomi lievi e sotto sorveglianza medica permanente.
Lo spazio, che funge da estensione dell'ospedale pediatrico Pedro Agustín Pérez, mira ad alleviare il sovraccarico del sistema sanitario e a garantire un'assistenza tempestiva ai minori colpiti da arbovirosi.
È destinato a bambini di oltre due anni, senza segni di allerta, e a pazienti con malattie croniche che richiedono monitoraggio, ha riportato attraverso il suo profilo su Facebook l'emittente ufficiale Radio Guantánamo.
Secondo quanto riportato, l'albergo offre idratazione orale, controllo della febbre e del dolore, analisi di laboratorio e osservazione medica 24 ore su 24.
Nel luogo lavorano squadre di medici, infermieri, tecnici di laboratorio e personale di igiene.
Le autorità hanno spiegato che la misura ha come obiettivo quello di decongestionare l'ospedale provinciale, che sta affrontando una situazione di alta domanda a causa dell'aumento degli arbovirus nella capitale guantanamera e nei comuni circostanti.
Guantánamo è una delle province più colpite dall'epidemia di dengue e chikungunya, in mezzo a un deterioramento generale del sistema sanitario pubblico e alla carenza di risorse mediche di base in tutta la regione orientale.
Il deterioramento dell'assistenza pediatrica ospedaliera coincide con un aumento significativo di casi di malattie febbrili e gastrointestinali in tutta l'isola.
Recentemente, una donna a Cuba ha esposto la critica situazione che affrontano le famiglie nell'ospedale pediatrico Juan Manuel Márquez, a L'Avana.
I minori malati devono registrarsi in liste improvvisate prima di ricevere assistenza in pronto soccorso, mentre decine aspettano il loro turno.
Il giornalista indipendente José Luis Tan Estrada documenta un panorama altrettanto preoccupante nel pediatrico locale di Camagüey, dove famiglie intere trascorrono ore ad aspettare una visita per minori con sintomi che suggeriscono dengue, come febbre alta, vomito e estrema debolezza.
La risposta del Ministero della Salute Pubblica (Minsap) è stata definita come improvvisata di fronte all'emergenza epidemiologica.
Con la dengue, il chikungunya e altre malattie trasmesse da zanzare che si stanno diffondendo in parallelo, le autorità hanno suggerito alla popolazione di "coprire il corpo" come forma di protezione, in assenza di repellenti e strumenti efficaci per combattere l'Aedes aegypti.
I dispositivi di disinfestazione menzionati dalla funzionaria Peña García risultano insufficienti di fronte a un focolaio esteso su tutto il territorio, con un'incidenza di 24,3 casi ogni 100.000 abitanti, secondo le statistiche ufficiali del Minsap.
La stessa viceministra ha riconosciuto che le fumigazioni si concentrano "negli strati di maggiore intensità e dove ci sono evidenze di trasmissione", un eufemismo che rivela la scarsità di carburante e insetticida per affrontare il problema su scala nazionale.
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