L'Unità 6 della Termoeléctrica del Mariel esce dal sistema elettrico a causa di un guasto

Questo tipo di interruzioni impreviste aggrava la già fragile situazione energetica del paese, dove i guasti tecnici ricorrenti nelle principali centrali termoelettriche —insieme alla mancanza di combustibile— hanno provocato prolungati blackout in tutto il territorio nazionale.

Termoeléctrica Máximo Gómez del MarielFoto © Facebook/Presidencia Cuba

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La Unión Eléctrica di Cuba (UNE) ha informato questo martedì alle 14:30 che l'Unità 6 della Centrale Termoelettrica (CTE) “Máximo Gómez” è rimasta fuori sistema a causa di una forte oscillazione nelle reti elettriche, provocata dall'interruzione di una delle linee da 220 kV che collegano Mariel a L'Avana.

Pubblicazione di Facebook/Unione Elettrica

Questa è la seconda interruzione del servizio in pochi giorni per questo blocco generatore. Venerdì 26 settembre, l'Unità 6 è stata costretta a fermare le operazioni a causa di contaminazione dell'olio e vibrazioni nella pompa dell'acqua di alimentazione.

La comunicazione ufficiale non ha fornito dettagli sull'entità del nuovo guasto né sui lavori di riparazione che saranno effettuati, e non ha nemmeno specificato quando potrebbe rientrare nel Sistema Elettrico Nazionale (SEN).

Questo tipo di interruzioni impreviste aggrava già la fragile situazione energetica del paese, dove i guasti tecnici ricorrenti nelle principali centrali termoelettriche —insieme alla mancanza di combustibile— hanno provocato prolungati apagones in tutto il territorio nazionale.

Cuba termina settembre con il sistema elettrico in caduta libera e blackout di 24 ore

Il Sistema Elettrico Nazionale (SEN) si è svegliato questo martedì con un deficit di oltre 1.100 megawatt (MW) e una previsione di blackout di fino a 1.840 MW per l'orario di punta, segnando la chiusura di settembre come il mese più critico dell'anno.

Según il comunicato ufficiale della UNE, la massima interruzione di lunedì ha raggiunto i 1,798 MW alle 20:00, con interruzioni per tutto il giorno e la notte di oggi. Alle sei del mattino, la disponibilità del SEN era di 1,670 MW, rispetto a una domanda di 2,840 MW, il che ha lasciato oltre 1,196 MW di consumo senza supporto.

Il rapporto dettagliato indica che rimangono guaste l'Unità 2 di Felton, l'Unità 5 di Nuevitas e le Unità 3 e 5 di Renté, mentre sono in manutenzione l'Unità 1 e 2 di Santa Cruz e l'Unità 4 della Carlos Manuel de Céspedes a Cienfuegos. Inoltre, le limitazioni termiche ammontano a ulteriori 385 MW fuori servizio.

A questo si aggiunge la mancanza di combustibile: 43 centrali di generazione distribuita sono ferme (398 MW) e 181 MW sono indisponibili per assenza di lubrificanti, il che rappresenta una perdita totale di 579 MW.

Sebbene i 31 parchi solari fotovoltaici abbiano fornito lunedì 3.006 MWh con un picco di 597 MW, tale contributo risulta insufficiente per compensare la crescente domanda.

La UNE prevede che per l'orario di punta di questo martedì la disponibilità sarà di appena 1.780 MW, rispetto a una domanda di 3.550 MW, il che si tradurrebbe in un deficit di 1.770 MW e blackout fino a 1.840 MW nel caso in cui le condizioni previste si mantengano.

Nella capitale, l'Empresa Eléctrica de La Habana ha informato tramite le sue reti sociali che durante lunedì il servizio è stato interrotto per più di 23 ore continuative, con un'interruzione massima di 170 MW alle 20:50.

Sebbene la programmazione prevedesse interruzioni rotative per blocchi, la compagnia ha riconosciuto che tutti e sei i blocchi sono stati colpiti, quindi non è stato possibile rispettare lo schema stabilito. Al momento della chiusura del rapporto, risultavano ancora 40 MW fuori servizio, e l'ente ha ricordato che queste incidenze dipendono dalle condizioni generali del SEN e non sempre si adattano a quanto pianificato.

Settembre di crolli e proteste

I dati ufficiali confermano che settembre è stato il mese più difficile dell'anno per il SEN. Dalla prima settimana si sono segnalati blackout vicini ai 2.000 MW, con interruzioni che si protraevano per tutta la giornata e la notte.

Il 8 settembre si è verificato un collasso parziale che ha lasciato senza elettricità gran parte dell'oriente del paese. Appena due giorni dopo, il 10 settembre, si è verificato un blackout generale che ha disconnesso tutta l'isola.

Il quinto collasso del SEN in meno di un anno ha richiesto giorni per essere risolto, evidenziando l'estrema vulnerabilità del sistema. Tuttavia, il governante Miguel Díaz-Canel ha avuto il coraggio di affermare che erano riusciti a ripristinare il SEN in "tempo record".

Nel corso del mese, i deficit giornalieri hanno spesso superato i 1.700 MW, con disagi costanti di 24 ore. Ai guasti si sono aggiunti incendi e rotture nelle principali centrali termoelettriche: l'Antonio Guiteras a Matanzas, la Felton a Holguín, la Renté a Santiago di Cuba, la Máximo Gómez a Mariel e la Carlos Manuel de Céspedes a Cienfuegos.

Ogni incidente ha lasciato fuori servizio centinaia di megawatt e ha costretto a dipendere da una generazione distribuita che non è riuscita a sostenersi a causa della mancanza di diesel.

Il deterioramento del servizio elettrico ha scatenato proteste in diverse province. In quartieri dell'Avana, Santiago e Holguín, i residenti sono scesi in strada per chiedere il ripristino del servizio dopo interruzioni che superavano le 20 ore.

I cacerolazos, i blocchi stradali e le grida di “Vogliamo luce!” si sono moltiplicati durante le notti più critiche, sotto un forte controllo della polizia. La repressione non ha tardato ad arrivare e a Gibara, ad esempio, si sono verificati arresti e le abituali minacce della Sicurezza dello Stato.

Un sistema al limite

Con la chiusura di settembre, il SEN si trova al limite del collasso tecnico e sociale. I ripetuti black-out generali e parziali, l'escalation dei deficit e l'incapacità di mantenere in servizio le principali centrali termiche evidenziano un sistema senza margini di recupero immediato.

La popolazione, sempre più colpita dall'oscurità, conclude il mese con la certezza che i blackout continueranno a segnare la quotidianità di Cuba, mentre la crisi energetica si approfondisce senza prospettive chiare di soluzione.

Domande frequenti sulla crisi elettrica a Cuba

Perché è stata disattivata l'Unità 6 della centrale termoelettrica di Mariel?

La Unità 6 della centrale termoelettrica del Mariel è uscita di servizio a causa di una forte oscillazione nelle reti elettriche, causata dal distacco di una linea da 220 kV tra Mariel e L'Avana. Questa è la seconda volta in pochi giorni che l'unità affronta problemi, in precedenza a causa di contaminazione dell'olio e vibrazioni nella pompa dell'acqua di alimentazione.

Qual è la situazione attuale del Sistema Elettrico Nazionale (SEN) a Cuba?

Il Sistema Elettrico Nazionale di Cuba è in una situazione critica, con un deficit di oltre 1.100 megawatt (MW) e blackout prolungati che colpiscono tutta l'isola. Le principali centrali termoelettriche soffrono di guasti e mancanza di combustibile, il che rende ancora più difficile la capacità di generare energia sufficiente a soddisfare la domanda del paese.

Quali misure sta adottando il governo cubano per risolvere la crisi energetica?

Fino ad ora, non sono state annunciate misure concrete da parte del governo cubano per risolvere la crisi energetica. Le soluzioni proposte, come l'integrazione di parchi solari, non sono sufficienti per compensare la crescente domanda di elettricità. L'instabilità del sistema e la mancanza di pianificazione riflettono una gestione inefficace da parte del regime.

In che modo questa crisi elettrica influisce sulla vita quotidiana dei cubani?

La crisi elettrica a Cuba colpisce gravemente la vita quotidiana dei cittadini, con blackout di oltre 20 ore al giorno in molte regioni. Questo influisce sulla conservazione degli alimenti, sull'accesso all'acqua, sui servizi di base e genera un clima di disperazione e proteste in diverse province del paese.

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Redazione di CiberCuba

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