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Una sondaggio di CiberCuba sul futuro del paese, dopo la morte di Raúl Castro, ha rivelato che una maggioranza di quasi due terzi degli elettori prevede la continuità del regime e solo una minoranza ritiene possibile un'apertura politica o sociale.
La consulta, pubblicata sulla pagina di Facebook del nostro mezzo, ha chiesto agli utenti: “Cosa succederà a Cuba dopo la morte di Raúl Castro?”.
Dei 2.698 voti conteggiati fino al momento della redazione di questo documento, il 63% ha scelto l'opzione "Nada cambia, el sistema sigue igual", il che conferma una percezione di solidità nella struttura del regime oltre i suoi leader storici.
Il 25% ha optato per "Reacomodo interno", il che suggerisce che una parte degli intervistati prevede movimenti all'interno delle élite, sebbene senza ripercussioni significative per la popolazione.
Appena il 9% ha ritenuto che la scomparsa di Castro potrebbe generare “crisi e apertura”, mentre un 3% si è suddiviso in una quarta opzione non descritta nella pubblicazione.
Nel complesso, il 97 % dei voti si è concentrato su scenari di immobilismo o cambiamenti superficiali, rispetto a un ristretto settore che vede possibile un'apertura reale.
L'indagine ha registrato inoltre 79 commenti e 164 reazioni, riflesso di un dibattito attivo ma dominato dallo scetticismo riguardo a trasformazioni immediate nel sistema cubano.
Un recente sondaggio di CiberCuba ha mostrato che l'83 % degli elettori ha ritenuto che il governo dovrebbe cedere il potere, a causa dell'incapacità di risolvere la crisi elettrica.
La consulta, a cui hanno partecipato quasi 6.000 persone, ha chiesto cosa dovrebbero fare le autorità cubane di fronte all'inefficienza del sistema elettrico e la risposta è stata chiara: 4.960 si sono dichiarate a favore di cedere il potere perché incapaci di risolvere la crisi.
In giorni recenti, su un profilo di Facebook è stato amplificato senza prove né credibilità un rumore sulla morte di Castro, di 94 anni.
Il hermetismo del regime genera un vuoto che viene riempito da speculazioni e voci infondate, specialmente in un contesto in cui la morte di figure come Castro è associata a possibili cambiamenti politici.
Domande frequenti sulla percezione dei cambiamenti a Cuba dopo la morte di Raúl Castro
Cosa ne pensano i cubani del futuro di Cuba dopo la morte di Raúl Castro?
La maggior parte dei cubani crede che la morte di Raúl Castro non porterà cambiamenti significativi nel paese. Secondo un sondaggio di CiberCuba, il 63 % degli intervistati pensa che il sistema rimarrà lo stesso, mentre solo il 9 % crede che potrebbe verificarsi una crisi e un'apertura. Questo riflette uno scetticismo generalizzato riguardo alla possibilità di trasformazioni politiche o sociali immediate a Cuba.
Come percepiscono i cubani la capacità del governo di risolvere la crisi elettrica?
Una vasta maggioranza dei cubani diffida che il governo possa risolvere la crisi elettrica. Un sondaggio precedente di CiberCuba ha indicato che l'83% dei partecipanti ha espresso l'opinione che il governo dovrebbe cedere il potere a causa della sua incapacità di gestire la crisi energetica. Questa percezione si aggiunge alla frustrazione per le promesse non mantenute e per i prolungati blackout che colpiscono il paese.
Qual è la situazione della crisi alimentare a Cuba secondo i cubani?
Il 94 % dei cubani non si fida che il governo risolva la crisi alimentare. Un sondaggio del Food Monitor Program rivela che la maggior parte delle famiglie cubane crede che il governo non abbia interesse né capacità di migliorare la sicurezza alimentare, in un contesto di deterioramento strutturale e sfiducia verso le istituzioni statali.
Quali misure considerano i cubani necessarie per migliorare la situazione nel paese?
Molti cubani considerano che siano necessarie riforme strutturali e un cambiamento di potere per migliorare la situazione nel paese. I sondaggi e i commenti sui social media riflettono un sentimento generalizzato che le soluzioni improvvisate hanno fallito e che solo un cambiamento nella guida del paese potrebbe avviare una ricostruzione efficace.
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