Marco Rubio visita il Comando Sud degli Stati Uniti in mezzo alle tensioni con il regime di Maduro

Marco Rubio ha visitato il Comando Sud in Florida per discutere la strategia degli Stati Uniti in mezzo alle tensioni con il regime di Maduro.

Marco RubioFoto © X/Marco Rubio

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Il segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio, ha visitato questo venerdì la sede del Comando Sud (SOUTHCOM) a Doral, in Florida, in un momento caratterizzato dall'escalation delle tensioni tra Washington e il regime di Nicolás Maduro in Venezuela.

Secondo l'agenda ufficiale del Dipartimento di Stato, Rubio ha incontrato a porte chiuse l'ammiraglio Alvin Holsey e altri alti ufficiali militari per esaminare le priorità strategiche in America Latina e nei Caraibi, con particolare attenzione alla sicurezza regionale, alla lotta contro il narcotraffico e alla cooperazione in materia di difesa.

La visita avviene pochi giorni dopo che gli Stati Uniti hanno dispiegato otto navi da guerra nelle acque dei Caraibi e del Pacifico come parte di un “operazione antinarcotici rinforzata”, che è stata interpretata come un messaggio diretto contro Maduro.

La flottiglia include cacciatorpediniere, una nave anfibia con 2.500 marine, un incrociatore e unità di sbarco, oltre a elicotteri e agenti specializzati nell'interdizione della droga.

Dalla Casa Bianca, la segretaria di Stato Karoline Leavitt ha inasprito il discorso descrivendo il presidente venezuelano come “un capo fuggitivo del narcoterrorismo” e affermando che “Nicolás Maduro non è il presidente legittimo del Venezuela”.

Por parte sua, Maduro ha ordinato il dispiegamento di 15.000 soldati al confine con la Colombia e ha convocato le milizie a essere “pronte a difendere il territorio nazionale” di fronte a quello che ha definito un piano di intervento straniero.

L'accumulo di forze ha suscitato preoccupazioni regionali. Sebbene il Pentagono abbia affermato che le navi statunitensi "non sono vicine alla costa venezuelana", la presenza dell'USS Iwo Jima, con i marines a bordo diretti verso i Caraibi, aumenta la percezione di uno scenario di confronto imminente.

Nonostante la retorica, i diplomatici statunitensi hanno chiarito che Washington “non cerca un cambiamento di regime guidato dagli Stati Uniti.”

Tuttavia, l'inasprimento delle sanzioni, l'aumento della ricompensa per Maduro a 50 milioni di dollari e l'intensificazione delle operazioni militari rafforzano la pressione su Caracas.

In parallelo, l'amministrazione Trump mantiene alcuni canali di cooperazione con il Venezuela, come le licenze a Chevron per esportare petrolio e il coordinamento dei voli di deportazione, con quasi 8.000 venezuelani ritornati da febbraio.

La visita di Rubio al Comando Sud viene interpretata come un sostegno alla strategia di Washington nella regione, in un momento in cui l'equilibrio militare e politico nei Caraibi torna a essere al centro dell'agenda emisferica.

Nei prossimi giorni e in mezzo al contesto citato, Rubio visiterà il Messico e l'Ecuador per avanzare in aree chiave per l'amministrazione Trump, come la lotta contro il narcotraffico, l'immigrazione illegale, la riduzione del deficit commerciale e il rafforzamento delle alleanze di fronte all'influenza crescente della Cina in America Latina.

Domande frequenti sulla visita di Marco Rubio al Comando Sud e le tensioni con il Venezuela

Perché Marco Rubio ha visitato il Comando Sud in Florida?

Marco Rubio ha visitato il Comando Sud in Florida per esaminare le priorità strategiche in America Latina e nei Caraibi, concentrandosi sulla sicurezza regionale, la lotta contro il narcotraffico e la cooperazione nella difesa. Questa visita avviene in un contesto di escalation delle tensioni tra gli Stati Uniti e il regime di Nicolás Maduro in Venezuela.

Qual è l'obiettivo del dispiegamento militare degli Stati Uniti nei Caraibi?

Il dispiegamento militare degli Stati Uniti nei Caraibi fa parte di un' "operazione antidroga rafforzata". L'obiettivo è combattere il traffico di droga e inviare un messaggio di pressione al regime di Nicolás Maduro, accusato da Washington di essere legato al narcotraffico. Tuttavia, sia Cuba che il Venezuela vedono questa azione come una manovra di intimidazione.

Come ha reagito Nicolás Maduro di fronte al dispiegamento militare statunitense?

Nicolás Maduro ha risposto mobilitando 15.000 soldati verso il confine con la Colombia e convocando le milizie a essere pronte in difesa del territorio venezuelano. Inoltre, qualifica il dispiegamento militare statunitense come parte di un piano di intervento straniero.

Quale posizione ha adottato il governo cubano di fronte all'aumento militare degli Stati Uniti nei Caraibi?

Il governo cubano ha denunciato il dispiegamento militare degli Stati Uniti nei Caraibi, considerandolo una minaccia per la pace regionale. L'Avana accusa Washington di promuovere un'escalation militare a fini interventisti e di tentare di reimporre la propria dominazione in America Latina sotto il pretesto di combattere il narcotraffico.

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Redazione di CiberCuba

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