Gli Stati Uniti incolpano il regime cubano per la crisi elettrica: “Hanno rubato così tanto che non pagano nemmeno le loro bollette.”

Washington ha attribuito la perdita di una delle ultime fonti stabili di elettricità alla cattiva gestione e alla corruzione del regime; L'Avana ha risposto accusando di cinismo.

Apagones a Cuba (immagine di riferimento)Foto © Sora / CiberCuba

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Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha accusato martedì il regime cubano di aver perso una delle sue ultime fonti affidabili di elettricità a causa della sua “cattiva gestione dell'economia” e della corruzione dei suoi funzionari.

“I suoi funzionari hanno rubato così tanto che il regime non paga nemmeno più i suoi conti. Investitori e fornitori di tutto il mondo dovrebbero prenderne nota”, ha affermato l'Ufficio degli Affari dell'emisfero occidentale del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti in un messaggio su X

"Alla fine, è il popolo cubano a pagare il vero prezzo della criminale ineptitudine del regime, sopportando ancor più ore quotidiane senza elettricità," concluse il comunicato.

Il commento di Washington arriva dopo la partenza della patana turca Karadeniz Powership, ancorata nel porto de L'Avana e che faceva parte della generazione galleggiante contrattata dal governo cubano per ridurre il deficit elettrico.

La nave è partita all'inizio di agosto a causa di mancati pagamenti e di altre inadempienze contrattuali, aggravando la già tesa situazione energetica nel paese.

Carlos Fernández de Cossío, viceministro degli Affari Esteri, ha risposto sulla stessa rete sociale definendo il messaggio come “vile e cinico”.

Inoltre, ha accusato Washington di "rifiutarsi di affrontare il blocco economico, le misure di rafforzamento e la persecuzione delle finanze e delle forniture di carburante" che, secondo L'Avana, aggravano la crisi.

La perdita della patana turca rappresenta un nuovo colpo per l già precario sistema elettrico nazionale, che affronta frequenti blackout a causa dell'obsolescenza delle centrali termoelettriche, dei guasti e della mancanza di combustibile.

Senza il contributo di quella pianta galleggiante, si prevede un aumento delle ore giornaliere senza elettricità per la popolazione.

Negli ultimi giorni, una domanda è diventata ricorrente sui social media dei cubani: quante centrali termoelettriche si potrebbero costruire con gli 18 miliardi di dollari che controlla il Grupo de Administración Empresarial S.A. (GAESA), delle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR)?

L'inquietud è riemersa dopo il commento di Javier Bobadilla su Facebook, che afferma che con quel denaro si potrebbe "quintuplicare la capacità generativa di Cuba" e avanzerebbero fondi per acquistare petrolio.

Domande frequenti sulla crisi elettrica a Cuba e sull'impatto del regime cubano

Perché il regime cubano è responsabile della crisi elettrica a Cuba?

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha sottolineato che la crisi elettrica a Cuba è conseguenza della cattiva gestione economica e della corruzione del regime cubano. Il governo ha dato priorità agli investimenti nel turismo invece che in settori essenziali, il che ha lasciato il sistema elettrico in uno stato precario e obsoleto.

Come influisce l'uscita della nave turca Suheyla Sultan sulla situazione energetica di Cuba?

La partenza della patana Suheyla Sultan, capace di generare 240 megawatt, aggrava la crisi energetica a Cuba. Questa imbarcazione era una delle ultime fonti affidabili di elettricità nell'isola e il suo ritiro, a causa della mancanza di pagamento da parte del governo cubano, aumenta le ore quotidiane senza elettricità per la popolazione.

Qual è l'impatto della crisi elettrica sulla vita quotidiana dei cubani?

La crisi elettrica a Cuba colpisce gravemente la popolazione, con interruzioni prolungate che interrompono l'approvvigionamento di acqua potabile, impediscono la refrigerazione degli alimenti e rendono difficile la cottura a causa della scarsità di gas. Le interruzioni sono un onere quotidiano che contribuisce al malcontento sociale e alla disperazione dei cittadini.

Quali misure ha adottato il regime cubano di fronte alla crisi energetica?

Il regime cubano, attraverso il suo leader Miguel Díaz-Canel, ha riconosciuto la gravità della situazione ma ha incolpato l'embargo statunitense, senza offrire un piano concreto ed efficace per risolvere la crisi. Fino ad ora, non sono state implementate soluzioni viabili che allevino il peso energetico della popolazione.

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Redazione di CiberCuba

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