Dirigente del Partido ammette il collasso del sistema elettroenergetico a Cuba: “Impossibile pianificare i blackout”

La dirigente del Partido a Granma ammette che non si possono pianificare i blackout e assicura, con solennità rivoluzionaria, che anche la sua famiglia li soffre.

Apagones a Cuba (immagine di riferimento)Foto © Sora /CiberCuba

La prima segretaria del Partito a Granma, Yudelkis Ortiz Barceló, ha riconosciuto questo martedì che, con appena 20 MW disponibili, non è possibile organizzare una rotazione stabile delle interruzioni di corrente nella provincia, una evidenza da parte della più alta dirigenza del regime che ammette il collasso del Sistema Elettroenergetico Nazionale (SEN).

“È Yudelkis, la prima segretaria del Partito nella provincia di Granma, a parlare e lo faccio dalla responsabilità che ho e che assumo con tutta la sensibilità che questo tema richiede”, ha iniziato la dirigente nel suo messaggio pubblicato su Facebook, rivolgendosi agli utenti che avevano lasciato commenti sui prolungati blackout.

Captura Facebook / Yudelkis Ortiz Barceló

Ortiz ha ammesso che, per stabilire una pianificazione minima dei blackout elettrici —una rotazione di 7 o 8 ore senza servizio e 3 con servizio— sono necessari almeno 30 MW.

Tuttavia, attualmente la provincia opera con appena 20 MW e, in alcuni momenti, con ancora meno, forti parole che non lasciano dubbi sul fatto che il SEN sia a un passo da un collasso definitivo se non si inverta questa situazione.

“È impossibile organizzare una pianificazione, almeno che sia stabile,” ha affermato.

Dichiarò che, ogni volta che escono unità dal sistema elettrico per guasti o mancanza di combustibile, e il deficit supera i 1.400 MW o addirittura i 2.000 a livello nazionale, risulta inviable eseguire una programmazione coerente nei territori.

Assicurò che l'attenzione si concentra su ciò che non può perdere vitalità: malati, neonati, madri in travaglio, pazienti in emodialisi, emergenze chirurgiche e ospedali che, in molti casi, non dispongono di gruppi elettrogeni in grado di operare per 24 ore.

Aggiunse alle priorità i sistemi di pompaggio dell'acqua e l'approvvigionamento tramite autocisterne.

“Ci sono sistemi che, affinché l'acqua arrivi all'ultimo vicino, devono pompare 8, 9 ore o più”, ha indicato, evidenziando che la popolazione di Granma affronta, oltre a prolungati blackout, problemi con l'accesso al liquido vitale.

Secondo quanto dichiarato, una delle misure adottate è stata quella di ridurre al minimo i cosiddetti circuiti "non spegnibili", mantenendo solo quelli che garantiscono i servizi vitali.

Ha anche menzionato la costruzione di tre parchi fotovoltaici nella provincia con una capacità installata di 21,8 MW, oltre a uno in fase di realizzazione e due donati di 5 MW.

Tuttavia, ha riconosciuto che questi investimenti ancora "non impattano" in modo generale sul miglioramento del servizio, anche se i luoghi in cui sono collocati presentano una situazione migliore durante il giorno.

Ortiz ha concluso il suo messaggio con una dichiarazione che cerca di essere empatica in mezzo a una provincia che si disfa: “Lo faccio innanzitutto non da una posizione di empatia, ma vivendo insieme alla mia famiglia la stessa situazione e anche dalla responsabilità che ho come pubblica servente”.

Es decir, non parla dalla comprensione, ma dal presupposto che anche lei soffre i blackout come qualsiasi cittadino.

Tutto mentre chiede pazienza, solidarietà e, se non bastasse, gratitudine eterna verso una rivoluzione che oggi non riesce neanche a garantire luce al paese.

“Le lascio da qui ciò che non può mancare: l'affetto, l'abbraccio, la solidarietà e il rispetto tra di noi, e soprattutto la gratitudine affinché non dimentichiamo mai tutto ciò che questa rivoluzione ha fatto per noi. Non perdiamo la fede e la speranza, per quanto duro e difficile possa essere il momento,” ha sottolineato in un messaggio che sembra quasi una beffa.

Domande frequenti sulla crisi energetica a Cuba

Qual è la situazione attuale del sistema elettrico a Cuba?

Il sistema elettrico a Cuba è sull'orlo del collasso, con un significativo deficit di generazione che provoca blackout prolungati in tutto il paese. La disponibilità di energia è insufficiente a coprire la domanda, e le infrastrutture sono deteriorate, aggravando la crisi energetica.

Perché è impossibile pianificare i blackout a Cuba?

Según Yudelkis Ortiz Barceló, prima segretaria del Partito a Granma, è impossibile pianificare le interruzioni di corrente a causa della limitata disponibilità di megawatt. Con solo 20 MW disponibili nella sua provincia, è impraticabile stabilire un cronogramma coerente di tagli elettrici, poiché sono necessari almeno 30 MW per una rotazione minima.

Quali misure vengono adottate per affrontare la crisi energetica a Cuba?

Il governo cubano ha avviato la costruzione di parchi solari e cerca di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili importati. Tuttavia, queste misure non hanno ancora migliorato in modo significativo il servizio elettrico, e l'impatto sulla popolazione rimane limitato.

Come influisce la crisi energetica sulla vita quotidiana dei cubani?

La crisi energetica colpisce gravemente la vita quotidiana a Cuba, con blackout che durano fino a 24 ore, limitando l'accesso a servizi essenziali come la refrigerazione degli alimenti, l'uso dei ventilatori e lo svolgimento di attività lavorative ed educative. La situazione è particolarmente critica in estate, quando le temperature aumentano.

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