Poche ore dopo aver assicurato davanti al Parlamento che a Cuba "non esistono mendicanti", la ministra del Lavoro e della Sicurezza Sociale, Marta Elena Feitó Cabrera, ha presentato le dimissioni, che sono state "accettate" dal Bureau Politico e dal Consiglio di Stato, come confermato martedì dai media ufficiali.
Le dimissioni avvengono dopo una forte controversia pubblica provocata dalle ultime dichiarazioni della funzionaria, che durante una seduta parlamentare lunedì ha etichettato le persone senza fissa dimora come "mascherate da mendicanti", "ubriachi" e "simulatori". Nel suo intervento ha anche negato l'esistenza della fame nell'isola e ha incolpato i cittadini stessi per la crescente povertà.
In un comunicato diffuso il 15 luglio, il Ministero ha "accettato" le dimissioni della funzionaria. Il Burò Politico del Partito Comunista di Cuba (PCC) ha spiegato che le dimissioni sono state presentate dopo un'analisi congiunta tra la direzione del Partito, il Governo e la stessa ministra, che ha "riconosciuto i suoi errori".
“Questa richiesta è stata sottoposta al Buró Politico e al Consiglio di Stato, dove è stata decisa la sua liberazione, a partire dalla mancanza di obiettività e sensibilità con cui sono stati trattati temi che oggi concentrano la gestione politica e governativa”, recita la nota, pubblicata dal portale ufficiale Cubadebate.
Il governo cerca, con questa decisione, di mitigare il danno politico e sociale causato dalle dichiarazioni di Feitó, che hanno scatenato un'inedita ondata di indignazione popolare sia all'interno che all'esterno del paese.
Anche il stesso governante cubano, Miguel Díaz-Canel, si è espresso martedì durante un'altra sessione parlamentare, nella quale ha lanciato un messaggio che – pur senza nominarla – è stato chiaramente interpretato come un rimprovero rivolto alla funzionaria.
“Nessuno di noi può agire con superbia, può agire con arroganza, disconnesso dalle realtà che vive il nostro popolo”, ha sottolineato il mandatario.
Il messaggio si è unito al silenzio istituzionale precedente e al successivo tentativo di gestione dei danni, dopo che i frammenti più controversi dell'intervento di Feitó sono stati rimossi dai portali ufficiali.
Le dichiarazioni della funzionaria sono state ampiamente respinte da intellettuali, attivisti, artisti e cittadini, che hanno denunciato la sua mancanza di empatia e il disprezzo verso i settori più vulnerabili della società.
Marta Elena Feitó Cabrera ricopriva l'incarico dal 2019.
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