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Un totale di 431 persone hanno già firmato una lettera aperta che denuncia la grave situazione ambientale a Moa, Holguín, dove la polvere tossica e i gas industriali continuano a influenzare la salute di migliaia di persone.
La iniziativa, promossa dall'attivista cubana Yamilka Lafita Cancio, conosciuta sui social come Lara Crofs, richiede risposte concrete e misure urgenti di fronte a quella che definiscono un'emergenza di salute pubblica.
“Respirare non deve essere un privilegio”, afferma la missiva condivisa su Facebook, che ha unito voci sia all'interno che all'esterno di Cuba, ed è stata promossa dalla coraggiosa attivista cubana, molto sensibile ai problemi che affliggono la popolazione, in particolare i bambini e le persone più sfortunate.
I firmatari chiedono un'indagine ambientale indipendente, senza legami con il regime cubano, misure di mitigazione reali come la modernizzazione del sistema di filtri industriali, trasparenza nelle informazioni sulla qualità dell'aria e sulle malattie respiratorie, e assistenza sanitaria per le famiglie colpite.
La carta ricorda che Moa è stato per decenni un motore economico del paese, ma mentre i suoi impianti di lavorazione arricchiscono altri, i suoi abitanti convivono con fiumi inquinati, quartieri coperti di polvere e condizioni sanitarie sempre più precarie.
“Non vogliamo elemosine né promesse vuote”, insistono i firmatari.
“Esigiamo rispetto, salute, aria pulita e giustizia”, ha sottolineato.
Nella sua più recente aggiornamento, l'attivista ha invitato a continuare a condividere l'iniziativa per raggiungere mille firme e continuare a dare visibilità al problema.
“Questo è solo l'inizio di una mobilitazione che non si fermerà”, ha scritto.
Días fa, una cubana residente a Moa, nella provincia di Holguín, ha denunciato la critica situazione ambientale causata dall'attività mineraria nella zona.
Attraverso il giornalista Mario J. Pentón, una persona ha espresso la disperazione che vivono gli abitanti di quella località dell'oriente cubano, di fronte a ciò che descrivono come “una sostanza nera che cade dal cielo e ci fa ammalare lentamente”.
“Pulire la casa e nel momento è già sporca di nuovo. Ciò che esce dalla tua gola è nero. È come se respirassimo veleno”, ha raccontato e ha chiesto di rimanere anonimo per paura di ritorsioni.
Un giorno dopo, il Ministero dell'Energia e delle Miniere di Cuba ha confermato che si sono prodotte emissioni di polvere superiori ai limiti legali nella pianta di Forni di Riduzione dell'Empresa Comandante Ernesto Che Guevara, situata nel comune di Moa.
Domande frequenti sulla contaminazione a Moa e la lettera aperta di denuncia
Perché è stata scritta una lettera aperta contro l'inquinamento a Moa?
La lettera aperta denuncia la grave situazione ambientale a Moa, provocata dalla polvere tossica e dai gas industriali che influenzano la salute degli abitanti. È stata promossa dall'attivista Yamilka Lafita Cancio per esigere risposte concrete e misure urgenti dal governo cubano a causa di quello che viene considerato un'emergenza sanitaria.
Quali sono le principali richieste dei firmatari della lettera?
I firmatari richiedono un'indagine ambientale indipendente, la modernizzazione del sistema di filtri industriali, trasparenza sulla qualità dell'aria e sulle malattie respiratorie, e assistenza sanitaria per le famiglie colpite. Richiedono anche rispetto, salute, aria pulita e giustizia.
Quale ruolo ha l'industria del nichel nell'inquinamento di Moa?
L'industria del nichel, in particolare l'impianto Comandante Ernesto Che Guevara, è indicata come la principale fonte di emissioni tossiche a Moa. Queste emissioni hanno contaminato l'aria, l'acqua e i terreni per oltre 40 anni, influenzando gravemente la salute della popolazione locale.
Cosa dice il governo cubano riguardo alle denunce di contaminazione a Moa?
Il governo cubano ha giustificato le emissioni di polveri al di sopra dei limiti legali come conseguenza di guasti tecnici e fermate programmate nella fabbrica di nichel. Tuttavia, queste spiegazioni contrastano con la percezione dei residenti di Moa, che soffrono le conseguenze dell'inquinamento senza soluzioni chiare.
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