Washington respinge le critiche al Capo della Missione a Cuba: “È un altro attacco infondato del regime”

Il Dipartimento di Stato statunitense respinge le accuse del regime cubano contro Mike Hammer, accusando Cuba di temere elezioni libere.


Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha respinto questo venerdì le recenti dichiarazioni del vice ministro cubano degli Affari Esteri, Carlos Fernández de Cossío, contro il chargé d'affaires statunitense a L'Avana, Mike Hammer.

La reazione si è verificata dopo un'intervista concessa dal funzionario cubano all'agenzia EFE, in cui ha accusato il diplomatico di "comportamento ingerenzista" e ha lasciato aperta la possibilità di dichiararlo persona non grata.

Fuentes del Dipartimento di Stato hanno dichiarato in esclusiva a CiberCuba che le accuse fanno parte di "un altro attacco infondato da parte di un membro del regime cubano corrotto e oppressivo".

Secondo queste fonti, "non c'è nulla che la dittatura cubana temga di più di elezioni veramente libere e giuste attraverso un processo democratico nell'isola".

Il pronunciamento nordamericano sottolinea che "il popolo cubano è stanco dell'incompetenza del regime e delle disastrose politiche comuniste, che hanno provocato blackout, mancanza di cibo, medicinali e servizi essenziali".

A sua volta, riafferma che l'amministrazione di Donald Trump "sostiene il desiderio del popolo cubano di una nazione in cui siano rispettati i diritti umani e le libertà fondamentali".

In questo senso, l'organizzazione guidata dal cubano-americano Marco Rubio ha richiesto la "liberazione immediata di tutti i prigionieri politici detenuti ingiustamente sull'isola".

Durante l'intervista con EFE, Fernández de Cossío ha messo in discussione il ruolo di Hammer sull'isola, accusandolo di cercare impatto mediatico e di agire come uno "spaventapasseri" che, secondo le sue parole, "allontana la gente".

Hammer è stato oggetto di diverse accuse nelle ultime settimane per aver visitato diverse famiglie cubane, attivisti e oppositori in tutta l'isola.

Questa volta, il diplomatico è stato criticato per essersi spostato con un team di produzione audiovisiva e un corteo di veicoli che, secondo il parere del funzionario cubano, cerca di "impressionare la popolazione".

Il viceministro ha anche suggerito che le azioni di Hammer rispondono a istruzioni di settori negli Stati Uniti con una "politica molto aggressiva", indicando in particolare il segretario di Stato, Marco Rubio.

"È stato incaricato di essere una sorta di spaventapasseri a Cuba," ha affermato.

Da Washington, il sostegno al capo della Missione a Cuba è fermo. Le fonti diplomatiche consultate ritengono che le accuse del regime cubano siano un ulteriore tentativo di screditare l'operato degli Stati Uniti a favore dei diritti e delle libertà del popolo cubano.

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