Nuove restrizioni di viaggio per i cubani: gli Stati Uniti specificano chi è escluso

Gli Stati Uniti impongono nuove restrizioni di viaggio per i cubani e i venezuelani a partire dal 9 giugno, citando preoccupazioni di sicurezza e la mancanza di cooperazione consolare. Alcuni visti sono sospesi, ad eccezione di casi specifici.


Gli Stati Uniti hanno imposto nuove restrizioni migratorie che colpiranno i cittadini cubani e venezuelani a partire dal prossimo 9 giugno, come parte di undecreto esecutivo firmato dal presidente Donald Trump.

La misura risponde a preoccupazioni di sicurezza nazionale e al basso livello di cooperazione tra i due governi in materia consolare, poliziesca e di espulsioni.

Per quanto riguarda il caso cubano, l'ordinanza esecutiva sospende specificamente l'ingresso di persone che possiedono visti nelle categorie:

B-1 (affari)

B-2 (turismo)

B-1/B-2 (miste)

F (studenti)

M (studi tecnici)

J (scambio culturale)

Según il documento ufficiale, Cuba è stata inclusa per essere uno "Stato sponsor del terrorismo" e per il suo storico rifiuto di collaborare con gli Stati Uniti in materia di sicurezza e deportazioni. Si segnala inoltre che l'isola presenta alti tassi di eccedenza nei visti B-1/B-2 (7,69%) e F/M/J (18,75%), il che è stato fondamentale per giustificare la restrizione.

“Il Governo di Cuba non coopera né condivide informazioni sufficienti in materia di rispetto della legge con gli Stati Uniti”, afferma il testo.

Vengono sospese tutte le visti?

No. La misura non impedisce completamente l'emissione di tutti i visti, ma obbliga i funzionari consolari a ridurre la validità di altri visti non immigranti nella misura consentita dalla legge. Inoltre, a partire dal 9 giugno non verranno più rilasciati nuovi visti B, F, M o J per i cittadini cubani.

Natalia Molano, portavoce del Dipartimento di Stato nel sud della Florida, ha spiegato in un'intervista con Martí Noticias che, sebbene ci siano eccezioni, l'ordine sarà attuato “alla lettera”.

Chi è esente?

La Casa Bianca ha confermato eccezioni per:

  • Residentes permanenti legali (green card holders)
  • Persone con visti validi rilasciati prima del 9 giugno, anche se questi saranno valutati caso per caso
  • Richiedenti visti sotto categorie familiari IR (genitori, coniugi e figli minorenni di cittadini statunitensi)
  • Individui la cui entrata è di interesse nazionale o politico per gli Stati Uniti.

Riguardo ai casi umanitari, Molano ha chiarito che l'ordine non menziona una categoria esplicita per questo tipo di richieste, poiché non esiste un visto umanitario come tale, anche se potrebbero essere considerate eccezioni individuali.

Una soluzione possibile per alcuni è l'uso della doppia nazionalità. Se un cubano possiede anche il passaporto di un paese non inclusa nella proclamazione, potrebbe entrare negli Stati Uniti utilizzando quel documento, purché abbia un visto valido.

E se sono un residente cubano negli Stati Uniti?

I residenti permanenti con passaporto cubano non dovrebbero avere problemi a rientrare negli Stati Uniti, anche se la portavoce del Dipartimento di Stato ha avvertito che la decisione finale spetta sempre agli agenti di frontiera.

"L'ingresso negli Stati Uniti è un privilegio per gli stranieri. Nulla è garantito al 100%", ha puntualizzato Molano.

Cosa ha motivato la misura?

Fonti governative hanno indicato che l'ordine è stato firmato dopo l'attacco antisemita avvenuto a Boulder, Colorado, la scorsa domenica. Sebbene la proclamazione fosse in preparazione da marzo, l'incidente ha accelerato la sua approvazione, con l'argomento di rafforzare il controllo delle frontiere e prevenire minacce.

Reazioni e contesto

La misura ricorda i "veti migratori" promossi da Trump durante il suo primo mandato (2013-2017), che hanno generato controversie e numerosi contenziosi legali. Il regime cubano ha definito giovedì “razzista” e dannosa questa recente ordinanza esecutiva.

La risposta ufficiale è arrivata attraverso il cancelliere Bruno Rodríguez, che ha pubblicato un messaggio sul social network X (precedentemente Twitter), accusando Washington di agire sotto la pressione di politici anticubani e di attentare ai legami familiari.

La proclamazione sottolinea inoltre che la politica migratoria continuerà a essere soggetta a revisione dinamica, il che apre la possibilità di nuove restrizioni o future flessibilità, a seconda della cooperazione dei paesi coinvolti.

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Redazione di CiberCuba

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