Violenza scolastica a Cuba: Studente coinvolto nella morte di un professore a Pinar del Río

La comunità di Puerto Esperanza, a Pinar del Río, è sconvolta dopo la morte violenta di un lavoratore del settore educativo per mano di uno studente delle scuole superiori.

Adalvi Sosa, la persona assassinataFoto © Facebook/Saúl Manuel

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Un nuovo episodio di violenza ha scosso Cuba. Uno studente è stato indicato come autore della morte di un professore in una scuola secondaria di primo grado del municipio di Viñales, nella provincia di Pinar del Río.

Il tragico evento è avvenuto nella Scuola Secondaria 27 di Novembre, situata a Puerto Esperanza, come confermato da una fonte a CiberCuba.

"Aquí a Puerto Esperanza, Viñales, Pinar del Río, un insegnante di una scuola secondaria di base chiamata 27 di Novembre è stato appena assassinato da uno studente di 9º grado. Dopo che l'insegnante ha redarguito duramente lo studente davanti ai suoi compagni e lo ha colpito, lo studente è andato a casa sua, ha preso un punzone e l'insegnante, che era in ufficio a fare dei documenti, ha ricevuto diverse coltellate. La prima è stata alla testa, che lo ha ucciso, e poi diverse al petto. Lo studente è scappato e l'insegnante è stato trovato a dissanguarsi."

La persona che ha fornito queste informazioni ha chiesto di rimanere anonima, per timore di ritorsioni, ma ha assicurato di essere residente nella zona.

Questo testimoni coincide con le pubblicazioni che circolano da lunedì sui social media, come quella del cantante cubano Saúl Manuel Suárez Castro, residente a Hialeah, Miami, che è stato il primo a condividere pubblicamente l'accaduto attraverso il suo profilo Facebook.

Alegadamente: Poco fa, uno studente di 14 anni ha assassinato il suo ‘insegnante o lavoratore amministrativo’ Adalvi Sosa, nella Scuola Secondaria 27 di Novembre, a Puerto Esperanza, Pinar del Río. Il lavoratore lo ha richiamato e il ragazzo gli ha inferto due coltellate, una al petto e l'altra sulla fronte. Purtroppo, non è arrivato in ospedale. Il ragazzo è già stato catturato. La vittima era padre di una bambina.

Captura di Facebook/Saúl Manuel

Inoltre, l'utente Leandro Peña Gutiérrez, che apparentemente era vicino al defunto, ha confermato anche sul suo profilo Facebook la scomparsa del professore, il che rafforza la veridicità del tragico evento. Peña Gutiérrez ha espresso il suo dolore in un post pubblico, in cui ha rammaricato per la perdita e ha offerto le sue condoglianze alla famiglia.

Captura di Facebook/Leandro Peña Gutiérrez

Il crimine ha suscitato una profonda commozione nella comunità di Puerto Esperanza. Sui social media, diversi utenti che conoscevano il defunto hanno confermato quanto accaduto e hanno espresso il loro cordoglio per la perdita di Adalvi Sosa, descritto come una persona amata e rispettata.

Una donna ha scritto nei commenti: “Questo è accaduto nell'ESBU 27 di Novembre situata a Puerto Esperanza, Viñales. Non conosco le motivazioni. Sono vicina di Adalvis, un buon padre innanzitutto, un buon figlio, un buon fratello, un buon vicino, buono per tutto. Ma la triste realtà è che nessuno ha il diritto di togliere la vita a nessuno. Grande è il dolore che proviamo noi che ti conosciamo. Le mie più sincere condoglianze ai familiari e agli amici”.

Captura di Facebook/Saúl Manuel

Anche se nessuno giustifica quanto accaduto, numerosi commenti sui social media evidenziano come il crimine rifletta una crescente degradazione sociale, acuita dalla profonda crisi economica che attraversa il paese.

I blackout quotidiani, la mancanza di cibo, la scarsità di risorse scolastiche e il collasso dei servizi basilari colpiscono direttamente l'ambiente scolastico e familiare di migliaia di studenti e insegnanti.

Alcuni utenti hanno sottolineato che la violenza non può essere intesa in modo isolato, ma come il risultato di un sistema sotto pressione, dove né gli adolescenti né gli insegnanti dispongono di supporto psicologico, meccanismi di contenimento emotivo, né mezzi per canalizzare i conflitti.

A ciò si aggiunge la mancanza di autorità morale da parte dello Stato e la diffusione della disperazione, le quali alimentano un clima dove l'impensabile diventa possibile.

Fino ad ora, le autorità cubane non hanno emesso un comunicato ufficiale. E sebbene le testimonianze riportino diverse versioni, ciò su cui concordano è che il conflitto è iniziato a causa di un rimprovero pubblico all'interno dell'aula, dopo il quale lo studente, di 9° grado, è tornato armato e ha attaccato l'insegnante.

Le informazioni verranno aggiornate non appena saranno disponibili ulteriori dettagli confermati.

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Redazione di CiberCuba

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