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La candidata alla presidenza del Cile Jeannette Jara, militante del Partito Comunista del paese (PCCh), ha suscitato grande controversia dopo le sue dichiarazioni in un'intervista con CNN, in cui ha negato che a Cuba esista una dittatura e ha difeso il regime castrista affermando che “ogni popolo definisce il proprio governo”.
En le sue parole, Jara ha assicurato che “il caso di Cuba è piuttosto diverso” da quello di altri paesi messi in discussione per violazioni dei diritti umani, e ha attribuito l'attuale situazione dell'isola alle conseguenze del blocco statunitense.
"La principale difficoltà è stata il blocco che si è protratto per decenni e li ha soffocati", ha affermato.
La candidata del PCCh ha contrastato questa posizione con la sua visione riguardo al Venezuela, dove ha riconosciuto l'esistenza di un "regime autoritario" sotto il comando del dittatore Nicolás Maduro.
Jara, avvocato e amministratore pubblico, è stata ministra del Lavoro e della Previdenza Sociale da marzo 2022 fino al 7 aprile 2025, quando si è dimessa dal suo incarico dopo essere stata proclamata candidata presidenziale del PCCh due giorni prima.
Risposta di Carolina Tohá: “Cuba non soddisfa nessun requisito di una democrazia”
Le dichiarazioni di Jara non tardarono a generare reazioni. La candidata presidenziale Carolina Tohá, ex ministra dell'Interno e rappresentante del Partito per la Democrazia (PPD), ha preso le distanze dalla città di Copiapó, durante un'intervista in Radio ADN.
“Credo che il sistema cubano non soddisfi nessuno dei requisiti di una democrazia. Le persone non hanno diverse alternative da scegliere, non c’è alternanza al potere da nessun punto di vista da molto tempo,” ha sottolineato.
Tohá è andata oltre e ha sottolineato che il regime cubano ha portato il paese a una situazione di povertà estrema che ha definito “dolorosa e inconcepibile”. Inoltre, ha valutato che questo tipo di differenze all'interno del progressismo cileno devono essere dibattute apertamente durante la campagna.
“La cittadinanza potrà scegliere democraticamente, perché qui c’è veramente democrazia, quale vuole che rappresenti la nostra candidatura come settore alle elezioni presidenziali”, ha affermato.
Una polemica con risonanza internazionale
Le dichiarazioni di Jara riportano alla luce un tema delicato in America Latina: la posizione dei settori di sinistra nei confronti del regime dell'isola, che alcuni continuano a difendere come "alternativa democratica", nonostante le denunce sistematiche di repressione, mancanza di libertà e controllo assoluto del potere da parte del Partito Comunista, senza elezioni pluralistiche né separazione dei poteri.
Il dibattito mette in evidenza anche la divisione all'interno del blocco progressista cileno, in vista di un'elezione presidenziale in cui il tema dei diritti umani e i modelli di governabilità regionali potrebbero acquisire rilevanza nell'agenda pubblica.
Domande frequenti sulle dichiarazioni di Jeannette Jara e la situazione a Cuba
Jeannette Jara considera che Cuba sia una dittatura?
Jeannette Jara, candidata alla presidenza del Cile, nega che Cuba sia una dittatura. In un'intervista con CNN, ha espresso che il sistema cubano è un "sistema democratico diverso dal nostro" e ha attribuito le difficoltà dell'isola all'embargo statunitense.
Qual è stata la reazione di Carolina Tohá alle dichiarazioni di Jeannette Jara?
Carolina Tohá, anche candidata presidenziale cilena, ha criticato le dichiarazioni di Jeannette Jara, affermando che il sistema cubano "non soddisfa alcun requisito di una democrazia". Tohá ha sottolineato la mancanza di alternanza al potere e la povertà estrema a Cuba.
Quale impatto hanno le dichiarazioni di Jara nel contesto politico cileno?
Le dichiarazioni di Jeannette Jara generano un dibattito sulla posizione dei settori di sinistra nei confronti del regime cubano. Questo dibattito evidenzia divisioni all'interno del blocco progressista cileno, il che potrebbe influenzare la campagna presidenziale, specialmente su temi di diritti umani e modelli di governabilità regionale.
Come si colloca il contesto internazionale rispetto alla situazione a Cuba?
In un contesto internazionale, esistono critiche verso il regime cubano per la sua mancanza di democrazia e per le violazioni dei diritti umani. Figure come Rosa María Payá e entità come la CIDH hanno sottolineato la repressione a Cuba, e leader come Pepe Mujica hanno espresso la loro disapprovazione verso il sistema cubano, considerandolo inefficace.
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