Promuovono l'intelligenza artificiale a Cuba... ma nemmeno Grok funziona nell'isola

Mentre il governo cubano insiste nel promuovere l'intelligenza artificiale come mezzo per “lo sviluppo economico e sociale del paese”, la realtà digitale dei cubani rivela una paradosso: la maggior parte degli strumenti di IA più avanzati non sono disponibili nell'isola.


Un recente post della rivista Juventud Técnica ha rivelato che il chatbot Grok, sviluppato dall'azienda xAI di Elon Musk e integrato nella rete sociale X (precedentemente Twitter), ha ristretto l'accesso da Cuba.

“Grok non è attualmente disponibile nel tuo paese”, è stata la risposta automatica data alla redazione del media quando hanno tentato di utilizzarlo da un conto locale.

Questo avviene a sole settimane di distanza da quando il governante Miguel Díaz-Canel ha affermato che lo sviluppo dell'intelligenza artificiale deve servire agli interessi del paese e che “non possiamo rimanere indietro nella rivoluzione digitale”.

Cattura dello schermo Facebook / Juventud Técnica

La contraddizione è evidente: mentre il discorso politico sottolinea il potenziale dell'IA per rafforzare settori come l'agricoltura, la salute o l'istruzione, i cittadini non possono accedere liberamente agli strumenti leader del settore.

Questa non è l'unica restrizione. Piattaforme come ChatGPT, Copilot, DALL·E, Zoom e i servizi di Google sono state anch'esse limitate per gli utenti cubani, in molti casi a causa delle politiche di sanzioni delle aziende statunitensi, ma anche per il basso sviluppo infrastrutturale e i costi di connettività interna.

In un contesto di isolamento e ritardo tecnologico, l'accesso all'intelligenza artificiale a Cuba sembra, per ora, più una promessa politica che una possibilità reale.

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Redazione di CiberCuba

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