Congresista cubanoamericano invita a denunciare i repressori del regime cubano emigrati negli Stati Uniti.

Carlos Giménez ha esortato a denunciare i repressori del regime cubano su suolo statunitense, sottolineando la presenza di ex agenti nel paese e la loro testimonianza come fondamentale per azioni legali.

Carlos GiménezFoto © X / @RepCarlos

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Il congressista cubanoamericano Carlos Giménez ha esortato la comunità in esilio a denunciare i repressori del regime cubano che sono emigrati negli Stati Uniti.

A través di un messaggio sul suo account di X (prima Twitter), il legislatore repubblicano ha condiviso un link al sito web RepresoresCubanos.com, una piattaforma destinata a raccogliere informazioni sugli agenti del regime cubano coinvolti nella persecuzione e repressione all'interno dell'isola.

Captura de pantalla X / @RepCarlos

"Se conosci qualcuno dei repressori complici della dittatura assassina a #Cuba, che ora vive negli Stati Uniti, per favore segnalalo qui," ha scritto Giménez nel suo messaggio, accompagnato dall'etichetta #SOSCuba e collegandosi alla piattaforma citata.

Secondo rapporti recenti, almeno 100 repressori cubani sono riusciti a stabilirsi negli Stati Uniti negli ultimi anni, alcuni di loro addirittura beneficiandosi di programmi migratori come il parolè umanitario o la Legge di Regolazione Cubana.

Investigazioni hanno rivelato che ex funzionari e agenti del Ministero dell'Interno (MININT) e del Ministero delle Forze Armate Rivoluzionarie (MINFAR) sono riusciti a stabilirsi nel paese senza affrontare conseguenze legali.

L'iniziativa di denuncia promossa dal congresista mira a fermare questa situazione e a consentire alle autorità statunitensi di intraprendere azioni contro coloro che hanno partecipato alla repressione del popolo cubano.

Diversi gruppi dell'esilio hanno avvisato della presenza di questi individui in città come Miami e Tampa, e insistono su l'importanza di denunciare coloro che hanno fatto parte dell'apparato repressivo del regime.

Il richiamo di Giménez si aggiunge a una crescente preoccupazione nella comunità cubanoamericana riguardo all'ingresso di exdirigenti e agenti repressivi nel territorio statunitense, un fenomeno che ha suscitato indignazione tra le vittime della dittatura.

Questo pronunciamento avviene in un contesto di crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cuba, alimentate dalla nuova amministrazione Trump, che ha inasprito la sua posizione contro il regime dell'Avana.

Giménez, in linea con altri congressisti cubanoamericani come Mario Díaz-Balart e María Elvira Salazar, è stato un fermo oppositore del governo cubano, denunciando le sue violazioni dei diritti umani e la sua repressione sistematica.

Recientemente, il congresista ha lanciato un avvertimento diretto a Miguel Díaz-Canel, assicurando che "quello che sta per arrivare è di proporzioni bibliche" in riferimento alle politiche di pressione che prevede l'amministrazione Trump.

Asimismo, ha risposto al cancelliere cubano Bruno Rodríguez Parrilla in seguito alle sue dichiarazioni provocatorie contro il segretario di Stato, Marco Rubio, ricordandogli che "hanno calpestato un intero popolo pur di rimanere al potere" e assicurando che "gli rimane poco".

Questi recenti scambi riflettono l'acuirsi delle relazioni tra i due paesi e l'impegno dei legislatori cubano-americani nel Congresso degli Stati Uniti per fare pressione sul regime cubano e impedire che i suoi agenti trovino rifugio nel territorio statunitense.

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Redazione di CiberCuba

Un team di giornalisti impegnati a informare sull'attualità cubana e temi di interesse globale. Su CiberCuba lavoriamo per offrire notizie veritiere e analisi critiche.

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