Un gruppo di cubani si è riunito questo martedì nella Plaza Lafayette, di fronte alla Casa Bianca, per chiedere al presidente Donald Trump di intensificare la sua posizione e mantenere la pressione contro il regime cubano.
Con bandiere di Cuba, manifesti e slogan come "Libertà per Cuba" e "Basta dittatura", i manifestanti, guidati dall'influencer Alexander Otaola, hanno cercato di rendere visibile la loro richiesta di supporto internazionale di fronte a quella che definiscono una crisi dei diritti umani sull'isola.
La protesta si è concentrata nel chiedere al mandatario, noto per aver inasprito le sanzioni contro il governo dell'Avana durante il suo primo mandato (2017-2021), di continuare a guidare iniziative per esercitare pressione sul regime.
"Oggi, otto giorni dopo l'ingresso di Donald J. Trump alla Casa Bianca, siamo qui, allineati con le sue politiche verso le sinistre del mondo”, ha dichiarato Otaola ai partecipanti.
Tra i partecipanti c'era il sostenitore del regime cubano, Edmundo García, che, secondo le immagini condivise dal giornalista indipendente Ernesto Morales, è stato allontanato dal luogo dalla polizia.
Da quando ha reso nota della convocazione alla manifestazione, Otaola l'ha annunciata come una "concentrazione storica".
"Esigiamo la liberazione immediata di tutti i prigionieri politici sull'isola. Famiglie separate, vite distrutte... Basta così!", ha scritto, sottolineando l'urgenza della situazione.
Inoltre, l'attivista ha chiesto che Cuba venga dichiarata una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, sostenendo che l'avanzata del comunismo rappresenta un pericolo per le libertà nella regione. “È il momento di far sentire la nostra voce. La libertà non si negozia, si difende”, ha concluso.
Questa misura è stata revocata dal presidente statunitense, a sole ore dalla sua assunzione, facendo un passo indietro rispetto alla decisione presa dall'amministrazione di Joe Biden di rimuovere Cuba dalla lista dei paesi sostenitori del terrorismo.
Secondo una comunicazione ufficiale della Casa Bianca, l'obiettivo principale dell'amministrazione Trump è “ripristinare il buon senso del Governo Federale e liberare il potenziale del cittadino statunitense. Le revoche all'interno di questo ordine saranno il primo di molti passi che il Governo Federale degli Stati Uniti intraprenderà per riparare le nostre istituzioni e la nostra economia”.
Domande frequenti sulle proteste dei cubani a Washington
Perché i cubani hanno protestato a Washington di fronte alla Casa Bianca?
I cubani hanno protestato di fronte alla Casa Bianca per chiedere al presidente Donald Trump di intensificare la sua posizione contro il regime cubano, esigendo una maggiore pressione internazionale a causa della crisi dei diritti umani nell'isola. La manifestazione è stata guidata dall'influencer Alexander Otaola, che è stato un critico costante del regime cubano.
Quali richieste hanno avanzato i manifestanti cubani a Washington?
I manifestanti hanno richiesto la liberazione immediata di tutti i prigionieri politici a Cuba e hanno chiesto che il regime cubano fosse dichiarato una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Inoltre, hanno cercato di mettere in luce le violazioni dei diritti umani nell'isola e hanno richiesto che venissero mantenute e rafforzate le sanzioni contro il governo dell'Avana.
Quale ruolo ha avuto Alexander Otaola nella protesta davanti alla Casa Bianca?
Alexander Otaola, un noto influencer cubano, è stato l'organizzatore e il leader della protesta a Washington. Ha utilizzato la sua piattaforma sui social media per convocare la manifestazione, definendola una "concentrazione storica" e sottolineando la necessità di alzare la voce contro il regime comunista a Cuba. Otaola è stato un sostenitore delle sanzioni imposte da Trump e ha chiesto azioni più incisive contro il governo cubano.
Come ha risposto il governo degli Stati Uniti alle richieste dei manifestanti cubani?
Il governo di Donald Trump ha mostrato una posizione ferma contro il regime cubano, riattivando Cuba nella lista dei paesi sponsorizzatori del terrorismo e revocando decisioni dell'amministrazione di Joe Biden. Queste azioni riflettono un impegno verso le richieste dei manifestanti di aumentare la pressione sul regime cubano e sostenere la causa dei diritti umani nell'isola.
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