In mezzo alla grave crisi energetica che provoca blackout di fino a 12 ore al giorno a Cuba, è riemerso il business dei fornelli a carbone, per facilitare la cottura dei cibi che prima venivano preparati con elettricità.
Nei gruppi di Facebook di Las Tunas abbondano le pubblicazioni di vendita di queste stufette, che sono state usate durante il cosiddetto Periodo Speciale, nell'ultima decade del secolo scorso.
Alcune arrivano a costare 2500 pesos, lo stesso di un salario minimo, secondo quanto si può leggere negli annunci di compravendita di Las Tunas.
Le hornillas vengono vendute "fino a 1200 pesos a Camagüey", indicano diverse pubblicazioni sui social media.
In diverse province, lo stesso regime, che aveva costretto a emigrare la cottura degli alimenti verso la matrice energetica, ha iniziato la vendita di carbone dopo che molte famiglie si erano lamentate di non avere modo di cucinare in mezzo ai blackout.
Specialmente nelle province dell'oriente di Cuba, il carbone è stata la soluzione alla crisi.
Attualmente i blackout a Cuba superano i 1000 MW giornalieri, un terzo della domanda nazionale.
Cosa ne pensi?
COMMENTAREArchivato in: